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LADRI DI MERENDINE ANCHE IN COOP CENTRO ITALIA: DUE LICENZIAMENTI

domenica 22 dicembre 2013 · Posted in , , , ,

nota sui licenziamenti di Coop Centro Italia dai lavoratori UNICOOP di Firenze
Posted: 21 Dec 2013 06:43 AM PST



Una vicenda che ha portato al licenziamento due colleghi di Coop Centro Italia, ricorda quello che successe nei magazzini di Unicoop Firenze cinque anni fa




«Alla fine di novembre sono arrivate le lettere di licenziamento a due lavoratori di Coop Centro Italia con l'accusa di avre rubato merendine e caramelle esposte in un contenitore del magazzino». Questa è l'informazione che abbiamo grazie al blog Cobas Terni, pagina a cui rimandiamo.
I dettagli a disposizione non sono molti ed è difficile fare paralleli, ma istintivamente la memoria va a quello che accadde in Unicoop Firenze cinque anni nei magazzini Unicoop Firenze di Scandicci.

Unicoop Firenze sporse denuncia contro ignoti per ammanchi nel magazzino. Furono istallate videocamere da parte dei carabinieri che riprendevano e registravano immagini una zona particolare all'interno del magazzino stesso: la cosiddetta gabbia dei rotti. Questa è una vera e propria gabbia dove viene accatastata la merce che si danneggia giornalmente durante la normale movimentazione. Questa merce non è più vendibile e viene per lo più gettata nel cassonetto. Quello che è recuperabile viene (o veniva) dato in beneficienza. Era prassi diffusa e consolidata che i dipendenti potessero consumare questi prodotti: una bottiglietta d'acqua, un pacchetto di gomme, un detergente per pulire il parabrezza del camion (della Coop), ecc. Tutti ne erano a conoscenza.

23 lavoratori vennero indagati per furto e appropiazione indebita e Unicoop Firenze segnò una delle pagine più nere della propria storia licenziando ben 7 dipendenti.
La reazione dei lavoratori e del sindacato fu decisa e la vertenza assunse un certo rilievo mediatico che portò ad un confronto Tv, nella trasmissione Mi manda Rai Tre, tra alcuni dei colleghi licenziati tutelati dal compianto avvocato Bellotti e l'allora presidente del consiglio di gestione, Armando Vanni, nonché il responsabile delle risorse umane, Piero Forconi. La coppia di dirigenti inanellò una serie di gaffes tanto che il video della trasmissione diventò presto un cult tra i lavoratori Unicoop Firenze dei magazzini. Ancora oggi, specie dopo le vicende emerse sul conto del Vanni (vedi qui e qui)  la performance della coppia è fonte di battute e grasse risate.

La trasmissione fu un autogol mediatico pazzeco. La linea intransigente di Unicoop che si può riassumere in "i ladri vanno sempre e comunque puniti", faceva a cazzotti con la realtà dei fatti: prendere quei prodotti che andavano gettati e di nessun valore commerciale era uso consolidato da sempre. Se Unicoop voleva che ciò non avvenisse, bastava una semplice circolare interna o una breve assemblea aziendale in cui si informava che certi comportamenti usuali non dovevano proseguire. Nessuno avrebbe certo rischiato il posto di lavoro per un pacchetto di gomme. Risultò chiaro che l'obiettivo di Unicoop Firenze era quello di colpire dei lavoratori dei magazzini col primo pretesto. Vecchie logiche vendicative che peraltro ricalcano la personalità e il carattere del massimo responsabile dei magazzini di allora, fortunatamente adesso in pensione.

Come andò a finire. I lavoratori licenziati furono tutti reintegrati e Unicoop Firenze fece una brutta, bruttissima figura.

Pur non conoscendo nei dettagli la vicenda dei due colleghi di Coop Centro Italia, auguriamo loro la stessa conclusione.

lunedì 3 giugno 2013 · Posted in , ,


Il bilancio 2012 di Unicoop Firenze si chiude con una perdita di 127 milioni dovuta alle svalutazioni sul disastroso investimento in Monte dei Paschi

Altro dato preoccupante è il calo marcato del prestito sociale che crolla del 10,5% rispetto al 2011 e del 16,4% dal 2010



Unicoop Firenze, alla faccia della trasparenza, si guarda bene dal pubblicare il bilancio on line, cosa che fanno invece altre Coop. Trasparenza tra l'altro decantata ipocritamente nel titolo e nei contenuti dell'articolo dell'inarrivabile Antonio Comerci su l'Informatore Coop, un professionista del pressappochismo finanziario e non.

UNA TRASPARENZA OPACA
Comerci riesce ad essere addirittura involontariamente comico e ci sarebbe da ridere se il bilancio non fosse l'ennesimo disastro, quando scrive: Il Consiglio di Gestione della cooperativa, ha scelto la strada della prudenza e della trasparenza, svalutando di circa 200 milioni le azioni della Banca Monte dei Paschi che abbiamo in portafoglio. La realtà, e Comerci lo sa bene, è che  Unicoop è stata costretta dagli eventi a svalutare le azioni di Mps in portafoglio che aveva iscritto in bilancio ad un prezzo irreale e irripetibile. Lo scandalo di Mps ha avuto proporzioni tali che non si poteva più nascondere l'enorme minusvalenza. I soci allarmati chiedevano spiegazioni, la stessa Unicoop Firenze aveva già ammesso in un comunicato del febbraio scorso la perdita implicita di 200 milioni nella partecipazioni in Mps iscritta - si legge - nel corso del 2012 per un valore di circa 300 milioni e che varrebbe circa un terzo secondo le attuali quotazioni borsistiche. Il comunicato, che potete leggerequi riportato da l'Unità, è in seguito scomparso dal sito di Unicoop Firenze. Sempre in nome della trasparenza, si suppone.

Per rimanere sul tema della trasparenza (che non c'è) ecco un altro piccolo capolavoro. Alla fine di aprile, dall'assemblea dei soci Mps si apprende che Unicoop Firenze detiene in portafoglio altri 111 milioni di azioni di Mps oltre ai 318 milioni, quantitativo fino a qul momento noto. Unicoop avrebbe effettuato l'acquisto nel luglio 2012 senza informare la Consob, né emettere comunicati ufficiali. Tutto nel più assoluto silenzio, in perfetto stile sovietico, ante Glasnost gorbacioviana.

A noi pare evidente che non solo non ci sia trasparenza in questi comportamenti, ma anche un malcelato disprezzo per i soci, in special modo verso i soci prestatori e per chi in Unicoop lavora. I soci prestatori hanno comunque avvertito il problema intensificando la fuga dai libretti già iniziata nel 2011 e di cui parleremo più avanti.


LA SVALUTAZIONE SU MPS PORTA IL BILANCIO IN PERDITA PER 127 MILIONI
Tornando al bilancio, si può evincere il disastro del 2012 da alcuni dati aggregati, quindi molto generici, che la stessa Unicoop Firenze fornisce tramite il noto e già citato giornalino dedicato ai soci, l'Informatore.
Quello del 2012 sarà il terzo bilancio negativo nella storia di Unicoop Firenze (con una perdita di -127 milioni) e il secondo consecutivo. La ragione del pessimo risultato del 2012, come nel 2011 e nel 2008, è dovuta alla gestione finanziaria e quest'anno (come nel 2008) per la svalutazione della partecipazione in Mps, che pesa per 197,9 milioni. Nel 2008 la svalutazione su azioni Mps fu di 189 milioni.

LA FUGA DAI LIBRETTI UNICOOP
Altra nota estremamente negativa e indubbiamente legata alla eco prodotta dal caso Mps, è rappresentata dal dato sul prestito sociale che tracolla da quota 2,627 miliardi a 2,352 con una fuga impressionante dai libretti di Unicoop Firenze per circa 275 milioni, che significa una fuoriuscita del 10,5% rispetto al bilancio precedente. Si noti che il flusso in uscita dal prestito sociale era già in atto dal 2011. Infatti nel bilancio 2010 l'ammontare del prestito era di ben 2,815 miliardi, registrando quindi già una flessione del 6,7% nell'anno successivo. Il crollo è di oltre il 16,4% in due anni. E' naturale che la crisi abbia portato i risparmiatori in genere e quindi anche i soci, ad intaccare i loro risparmi. Le dimensioni sono però tali che sarebbe davvero ingenuo non collegarle alla vicenda Mps el'andamento del prestito è un indicatore importante della fiducia che i soci ripongono nella cooperativa. Se facciamo un confronto con le altre grandi Coop vedremo che la flessione è generalmente assai più contenuta. Ad esempio il prestito sociale in Coop Adriatica flette del 4,3%.

CONCLUSIONI
E' del tutto evidente che con questi numeri qualsiasi manager di un'azienda seria sarebbe costretto alle dimissioni. Il nostro pensiero è che il disastro non abbia nessuna attenuante a meno che non si voglia ascrivere l'incompetenza manifesta come giustificazione. Dovrebbero quindi rassegnare le dimissioni i componenti del Consiglio di Gestione, da Golfredo Biancalani a seguire e il Consiglio di Sorveglianza, che evidentemente ha della sorveglianza un concetto del tutto originale. Il presidente del Consiglio di Sorveglianza è Turiddo Campaini, 73 anni, 40 dei quali passati come Presidente di Unicoop Firenze. Crediamo sia il tempo di voltare pagina.

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