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“LADRI DI MERENDINE”: IL FATTO NON SUSSISTE. ILLEGITTIMI I LICENZIAMENTI DA PARTE DI COOP CENTRO ITALIA.

giovedì 25 dicembre 2014 · Posted in , , ,

 VITTORIA DEI LAVORATORI, REINTEGRATI E RISARCITI, CONTRO L’ARROGANZA PADRONALE
Un anno fa partiva la campagna di solidarietà “ladri di merendine”, lanciata dalla Confederazione Cobas - che ha assistito uno dei due lavoratori sia a livello sindacale che tramite il proprio legale, l’avvocato Gabriella Caponi- dopo il licenziamento, ingiusto ed illegittimo, di due lavoratori da parte di Coop Centroitalia, con la pesante quanto insussistente accusa di furto.
Una campagna in solidarietà ai due lavoratori accusati ingiustamente con una protervia inaccettabile da parte di Coop Centroitalia, cooperativa della grande distribuzione, che pur avendo le sue radici nella storia del movimento operaio e mutualistico, si è comportata con i lavoratori con lo stesso stile  del padronato più autoritario.
Un anno dopo il licenziamento il Giudice del lavoro di Terni Chiara Aytano con un’ordinanza del 22 dicembre “ritenuto insussistente il fatto” ha riconosciuto “illegittimo il licenziamento intimato a XX e per l’effetto ordina la sua immediata reintegrazione nel posto di lavoro; condanna la Coop Centro Italia soc. Coop. al pagamento dell’indennità risarcitoria (…) al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dal licenziamento sino alla reintegra (…) e al pagamento delle spese di lite”.
Un anno duro per i lavoratori licenziati, supportati dalla solidarietà di tanti che hanno firmato petizioni e manifestato pubblicamente la loro contrarietà ai licenziamenti. Cene sociali, volantinaggi davanti all’ipermercato e allo stadio, striscioni, concerti, petizioni e prese di posizione pubbliche hanno supportato la giusta e vincente lotta per il reintegro dei lavoratori licenziati illegittimamente da Coop che aveva addirittura istallato nel magazzino impianti di videosorveglianza illegali.
Come confederazione Cobas, oltre al fatto che non poteva esserci migliore notizia per festeggiare l’anno nuovo, esprimiamo una piena e totale soddisfazione per questa vittoria dei diritti dei lavoratori contro la protervia padronale.
Ricordiamo infine che abbiamo presentato ricorso contro il comportamento di Coop Centroitalia, che a tutt’oggi nega ai al sindacato Cobas, votato dal 30% dei lavoratori alle elezioni delle RSU, il diritto di affiggere comunicazioni in bacheca sindacale o di poter indire assemblee coi lavoratori.
La Confederazione Cobas di Terni

ALLA THYSSENKRUPP SI MINACCIA LA MOBILITA’, NON SI RINNOVANO I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO MENTRE SI FANNO LAVORARE I PENSIONATI

Sembra giunta ai capitoli finali la lunga storia dell’acciaieria di Terni. Dagli anni ’90, dopo le privatizzazioni che hanno successivamente permesso lo spacchettamento della fabbrica, con la svendita “ai saldi” dell’impianto produttivo alla Thyssenkrupp, si è arrivati dieci anni fa -con l’avallo dei sindacati concertativi- al “furto” del magnetico, vero cuore della produzione di fabbrica, portato in Germania ed ora siamo all’inizio della fine con l’annuncio di un migliaio di tagli ai posti di lavoro. Sia nel 2004 che oggi i momenti più alti, che hanno rilanciato le lotte e prospettato un diverso finale sono stati determinati dalla radicalità e dallo spontaneismo operaio: nel 2004 quando i vertici della TK furono assediati all’Hotel Garden in via Bramante ed oggi dopo il blocco dell’AD Lucia Morselli, nota “tagliatrice di teste” nominata all’inizio di luglio – dopo pubbliche dichiarazioni della dirigenza sulle prospettive di sviluppo dell’acciaieria di Terni- per procedere alla dismissione della produzione a caldo e alla mobilità (cioè di fatto al licenziamento) per i lavoratori delle società controllate (SDF, TUBIFICIO,ASPASIEL,ARASCO EX ILSERV…..). Infatti nel pomeriggio del 31 luglio, dopo un breve ed improduttivo blocco dell’A1 realizzato la mattina che avrebbe dovuto portare alla ribalta nazionale la vertenza dell’acciaieria di Terni e che non aveva neanche avuto l’onore della notizia sui TG, gli operai, alla notizia che nella palazzina dirigenziale di viale Brin era in corso la firma per la messa in mobilità di 586 operai delle società controllate ( sono scesi immediatamente in sciopero circondando la palazzina ed entrando dentro lo stabile. L’AD è stata sotto il controllo degli operai per 14 ore, sino alle 5:30 del mattino quando è stata fatta uscire dalla palazzina dalla Polizia. Il giorno dopo le procedure di mobilità sono state bloccate. La radicalità e la rabbia operaia per un futuro senza salario è stata poi controllata dai sindacalisti di mestiere arrivando alla fine dello sciopero la sera del 3 agosto per garantire ulteriori profitti alla proprietà, permettendo proprio quello che era stato disatteso dalla dirigenza: il rispetto delle commesse che il 31 luglio era diventato secondario riguardo alla premura padronale di iniziare la mobilità, lo smantellamento produttivo, i licenziamenti. Se tutto è “sospeso” sino al 4 settembre l’offensiva contro gli operai non va in vacanza: infatti non vengono rinnovati i contratti a tempo determinato dei dipendenti AST, mentre si continuano a far lavorare i pensionati. Questo succederà dall’11 agosto all’officina meccanica con l’avallo, o almeno il silenzio complice, dei sindacati concertativi che continuano a fare il loro lavoro di pompieri rispetto alla rabbia operaia, garantendo la produzione e i profitti aziendali. I cobas denunciano questa deriva e chiedono di bloccare –da anni- il lavoro dei pensionati all’interno della fabbrica: che senso ha lasciare operai cinquantenni con famiglie senza stipendio per far lavorare chi già percepisce una pensione ogni mese, se non quello dello spremere chi lavora come un limone fregandosene della vita di chi rimane senza salario? NO ALLA MOBILITA’ PER I LAVORATORI DELLE CONTROLLATE NO AL LAVORO DEI PENSIONATI IN AST,NO AI LICENZIAMENTI, SI AL RINNOVO DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO LOTTA PER LA DIFESA DEL SALARIO COBAS AST-THYSSENKRUPP

LADRI DI MERENDINE ANCHE IN COOP CENTRO ITALIA: DUE LICENZIAMENTI

domenica 22 dicembre 2013 · Posted in , , , ,

nota sui licenziamenti di Coop Centro Italia dai lavoratori UNICOOP di Firenze
Posted: 21 Dec 2013 06:43 AM PST



Una vicenda che ha portato al licenziamento due colleghi di Coop Centro Italia, ricorda quello che successe nei magazzini di Unicoop Firenze cinque anni fa




«Alla fine di novembre sono arrivate le lettere di licenziamento a due lavoratori di Coop Centro Italia con l'accusa di avre rubato merendine e caramelle esposte in un contenitore del magazzino». Questa è l'informazione che abbiamo grazie al blog Cobas Terni, pagina a cui rimandiamo.
I dettagli a disposizione non sono molti ed è difficile fare paralleli, ma istintivamente la memoria va a quello che accadde in Unicoop Firenze cinque anni nei magazzini Unicoop Firenze di Scandicci.

Unicoop Firenze sporse denuncia contro ignoti per ammanchi nel magazzino. Furono istallate videocamere da parte dei carabinieri che riprendevano e registravano immagini una zona particolare all'interno del magazzino stesso: la cosiddetta gabbia dei rotti. Questa è una vera e propria gabbia dove viene accatastata la merce che si danneggia giornalmente durante la normale movimentazione. Questa merce non è più vendibile e viene per lo più gettata nel cassonetto. Quello che è recuperabile viene (o veniva) dato in beneficienza. Era prassi diffusa e consolidata che i dipendenti potessero consumare questi prodotti: una bottiglietta d'acqua, un pacchetto di gomme, un detergente per pulire il parabrezza del camion (della Coop), ecc. Tutti ne erano a conoscenza.

23 lavoratori vennero indagati per furto e appropiazione indebita e Unicoop Firenze segnò una delle pagine più nere della propria storia licenziando ben 7 dipendenti.
La reazione dei lavoratori e del sindacato fu decisa e la vertenza assunse un certo rilievo mediatico che portò ad un confronto Tv, nella trasmissione Mi manda Rai Tre, tra alcuni dei colleghi licenziati tutelati dal compianto avvocato Bellotti e l'allora presidente del consiglio di gestione, Armando Vanni, nonché il responsabile delle risorse umane, Piero Forconi. La coppia di dirigenti inanellò una serie di gaffes tanto che il video della trasmissione diventò presto un cult tra i lavoratori Unicoop Firenze dei magazzini. Ancora oggi, specie dopo le vicende emerse sul conto del Vanni (vedi qui e qui)  la performance della coppia è fonte di battute e grasse risate.

La trasmissione fu un autogol mediatico pazzeco. La linea intransigente di Unicoop che si può riassumere in "i ladri vanno sempre e comunque puniti", faceva a cazzotti con la realtà dei fatti: prendere quei prodotti che andavano gettati e di nessun valore commerciale era uso consolidato da sempre. Se Unicoop voleva che ciò non avvenisse, bastava una semplice circolare interna o una breve assemblea aziendale in cui si informava che certi comportamenti usuali non dovevano proseguire. Nessuno avrebbe certo rischiato il posto di lavoro per un pacchetto di gomme. Risultò chiaro che l'obiettivo di Unicoop Firenze era quello di colpire dei lavoratori dei magazzini col primo pretesto. Vecchie logiche vendicative che peraltro ricalcano la personalità e il carattere del massimo responsabile dei magazzini di allora, fortunatamente adesso in pensione.

Come andò a finire. I lavoratori licenziati furono tutti reintegrati e Unicoop Firenze fece una brutta, bruttissima figura.

Pur non conoscendo nei dettagli la vicenda dei due colleghi di Coop Centro Italia, auguriamo loro la stessa conclusione.

NATALE SOLIDALE CON I LICENZIATI COOP

COMUNICATO STAMPA
NATALE SOLIDALE CON I LICENZIATI COOP
La coop Centro Italia a fronte di un marketing accattivante e basato su presunti valori sociale e solidali, nei rapporti con i lavoratori si comporta come un padrone delle ferriere dell'800 e licenzia, alla vigilia di Natale, due lavoratori accusandoli di aver mangiato qualche dolcetto presente in magazzino. Due licenziati dopo decenni di lavoro alla coop, senza appello ed in maniera imperativa.
Un licenziamento per motivi assolutamente pretestuosi e assolutamente sproporzionati rispetto all'accusa, tutta da dimostrare, alla quale i Cobas rispondono lanciando una campagna di solidarietà con i licenziati coop cui chiediamo di aderire lavoratori, consumatori, soci coop e cittadini. 
  1. Inizia dal 25 dicembre al 7 gennaio una raccolta di fondi per garantire ai due licenziati da Coop centro Italia le spese legali per contestare i licenziamenti: consegnandoli alla RSU Cobas Andrea Leonardi, oppure in sede cobas, via del lanificio 21 tutti i l.unedì dalle 17 alle 20 oppure con un versamenro sul CC dei Cobas IBAN: IT14 X076 0114 4000 0003 9956 966  specificando nella causale "in solidarietà coi licenziati COOP
  2.  viene organizzato il 25 dicembre dalle ore 23 un concerto benefit della Conca Banda presso il centro sociale Germinal Cimarelli con ingresso a sottoscrizione per le spese legali. Un natale solidale contro il comportamento padronale di COOP.
Invitiamo tutti e/e ad una solidarietà fattiva, per scrivere potete utilizzare questa email: cobastr@yahoo.it

PARTE LA CAMPAGNA DI SOLIDARIETA' CON I LICENZIATI DA COOP CENTROITALIA

“LADRI” DI MERENDINE?
natale solidale con i licenziati della coop!
Alla fine di novembre sono arrivate le lettere di licenziamento a due lavoratori della COOP con l’accusa di aver rubato merendine e caramelle esposte in un contenitore del magazzino. Il caso sembra molto simile a quello che successe in coop Tirreno nel 2010 quando vennero fatte accuse simili a 24 lavoratori, di cui 7 licenziati e poi reintegrati dai giudici.
La questione apre molte perplessità sulle forme di controllo e videocontrollo illegale all’interno della COOP, ma soprattutto sull’opportunità di procedere a misure così drastiche ed infamanti per i lavoratori. Dopo decenni di lavoro in COOP qual è la logica che porta a licenziare lavoratori, uno dei quali vicino alla pensione, con l’accusa, tutta da dimostrare tra l’altro, di essersi mangiati qualche caramella? Infatti tra i lavoratori prevale la perplessità: per anni in Coop il materiale deteriorato era a disposizione dei lavoratori e mangiare un dolcetto non è proprio lo stesso che organizzare e perpetrare un furto. 
Un romanzo di Camilleri con protagonista Montalbano si intitola proprio il “ladro di merendine”, a sottolineare l’inconsistenza della questione, ed allora cosa passa in mente a COOP Centro Italia in questo momento di crisi, di mettere sulla strada due lavoratori per una questione così risibile? Può la stessa COOP presentarsi come moralizzatrice assoluta dopo le operazioni finanziarie che l’hanno vista protagonista di investimenti (e perdite sostanziali di milioni di euro, spesso del “prestito sociale”) in Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Spoleto e nell’operazione Fondo Etrusco?
Come mai un sindacato come FILCAMS CGIL si è rifiutato di organizzare un’assemblea in solidarietà coi lavoratori licenziati, facendo di fatto saltare una risposta unitaria dei lavoratori?
Gli autorganizzati ed i COBAS della COOP, rifiutando i licenziamenti e ritenendoli quantomeno inopportuni, eccessivi e lontani dalla storia e dalla pratica del movimento operaio da cui Coop proviene, lanciano una campagna di solidarietà con i licenziati della coop per garantire loro le spese legali per opporsi ai licenziamenti.
MERCOLEDI 25 DICEMBRE DALLE ORE 23 CONCERTO DELLA CONCABANDA E POI DJ SET, IN SOLIDARIETA’ AI LICENZIATI DALLA COOP, PRESSO IL CENTRO SOCIALE GERMINAL CIMERELLI IN VIA DEL LANIFICIO 21, ENTRATA BENEFIT PER LE SPESE LEGALI
SABATO 28 DICEMBRE NATALE SOLIDALE: RACCOLTA FONDI PER PAGARE LE SPESE LEGALI DEI LICENZIATI COOP
PERCHÉ IL NATALE NON SIA UNA DATA VUOTA E CONSUMISTICA, LANCIAMO AD UN MESE ESATTO DAI LICENZIAMENTI UNA  RACCOLTA DEI FONDI. INVITAMO TUTTI I LAVORATORI A DEVOLVERE LA GIORNATA LAVORATIVA (50 EURO O QUANTO VORRANNO) PER LE SPESE LEGALI DEI LICENZIATI COOP: CONSEGNANDOLI ALLA RSU ANDREA LEONARDI (SINO AL 7 GENNAIO 2014) OPPURE A VERSANDOLI SUL  CC. DEI COBAS IBAN:  IT14 X076 0114 4000 0003 9956 966 CON LA CAUSALE “SPESE LEGALI LICENZIATI COOP”
COBAS ED AUTORGANIZZATI COOP CENTRO ITALI
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