Anno scolastico, in Italia e Danimarca si studia un mese in più

sabato 8 settembre 2018

L’anno didattico in Italia è fra i più lunghi di quelli in Europa. Inizia a settembre, ma a dispetto di ingressi in agosto previsti in dieci paesi europei, in Italia si sta a scuola per 200 giorni. 

E’ quanto emerge da un rapporto Eurydice i cui dati salienti sono stati pubblicati dal Sole 24 Ore.
Lo studio ha analizzato quanto avviene nei 38 paesi europei che partecipano al programma Erasmus+
Come scrive il quotidiano finanziario, i primi a tornare a scuola sono gli alunni tedeschi per i quali le vacanze estive terminano il 1 agosto. In alcune regioni però sono previsti ingressi posticipati fino a settembre. Sono seguiti a ruota dagli scolari di Danimarca e Finlandia il cui rientro in aula è previsto subito dopo la prima decade di agosto. Gli ultimi per cui suona la campana sono invece gli studenti di Malta che si ritrovano in classe solo a partire dalla fine di settembre.
In fatto di giornate di studio, quelle più numerose si registrano proprio in Italia, a quota 200, esattamente come in Danimarca. Chi studia di meno (sempre in termini di giornate scolastiche) è lo studente albanese che sta in classe 156 giorni, quasi due mesi in meno rispetto all’Italia. La media è comunque compresa fra 1 70 e 180 giorni. 
Gli intervalli per le vacanze variano in base alle nazioni, con l’unica eccezione per le feste natalizie previste in tutti i paesi presi in considerazione dal rapporto.

Supplenze 2018/19: novità, sanzioni, diplomati magistrale, sostegno, potenziamento

venerdì 7 settembre 2018

Pubblichiamo uno speciale dedicato alle supplenze per l’a.s. 2018/19, in cui troverete tutte le nostre schede di approfondimento, elaborate secondo quanto previsto dalla circolare n. 37856 del 28 agosto 2018 e dalla normativa vigente.

Nella circolare vengono fornite indicazioni relative a: istituto delle delega, nomine e sanzioni, accettazioni e rinunce durante le operazioni di nomina, attribuzione supplenze ad aspiranti inseriti con riserva, supplenze brevi, nomine su posti di sostegno, domande messa a disposizione sostegno, supplenze presso i licei musicali, attribuzione degli spezzoni orario pari o inferiori a 6 ore, supplenze alla scuola primaria, supplenze al personale ATA, disposizioni comuni a docenti e ATA, supplenze su posti part-time, priorità di scelta della sede scolastica e riserva di posti.

Delega

I docenti, che non potranno recarsi di persona alle convocazioni, potranno delegare una persona di fiducia o il dirigente responsabile delle operazioni di nomina. La delega è valida sia nella fase di competenza degli Uffici territoriali che nella successiva fase di competenza dei dirigenti scolastici delle scuole di riferimento.

Nomine e sanzioni

Le nomine del personale docente avverranno in base allo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento. Queste le sanzioni previste per il mancato perfezionamento o risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, relativamente ad incarichi dalle GaE:
  • la rinuncia ad una proposta di assunzione o l’assenza alla convocazione comportano la perdita della possibilità di conseguire supplenze sulla base delle graduatorie ad esaurimento per il medesimo insegnamento;
  • la mancata assunzione di servizio dopo l’accettazione, avvenuta anche tramite la presentazione della delega, comporta la perdita della possibilità di conseguire supplenze, sia sulla base delle graduatorie ad esaurimento che di quelle di circolo e di istituto, per il medesimo insegnamento;
  • l’abbandono del servizio comporta la perdita della possibilità di conseguire supplenze, sia sulla base della graduatoria ad esaurimento che di quelle di circolo e di istituto, per tutte le graduatorie di insegnamento.
Per le sanzioni relative a supplenze dalle graduatorie di istituto vedasi sempre articolo 8 del DM 131/07.
Qui puoi approfondire le sanzioni previste per la rinuncia o l’assenza alla convocazione, la mancata assunzione di servizio e l’abbandono del medesimo non solo relative alle GaE ma anche alle graduatorie di istituto.

Abolizione divieto supplenze a personale con oltre 36 mesi di servizio

Una delle principali novità della circolare sulle supplenze riguarda l’abolizione del divieto di assegnare supplenze su posti vacanti e disponibili a personale docente e ATA con più di 36 mesi di servizio su tali tipologie di posto. Approfondisci

Contratti sino ad avente titolo

La circolare ricorda una delle novità introdotte dal CCNL 2016-18, riguardante i contratti a tempo determinato e secondo cui i contratti devono recare in ogni caso la data di fine della supplenza. Approfondisci

Graduatorie di assunzione e differenza supplenza annuale e sino al termine delle attività didattiche

Quali le graduatorie di assunzione? Che differenza c’è tra supplenza annuale e sino al termine delle attività didattiche?  Continua

Supplenze sostegno

Le supplenze su sostegno vengono attribuite nel seguente ordine:
  1. docenti specializzati degli elenchi delle GaE;
  2. docenti specializzati degli elenchi delle graduatorie di istituto della scuola in cui si verifica la disponibilità;
  3. docenti specializzati degli elenchi delle graduatorie di istituto delle scuole viciniori;
  4. docenti specializzati da domanda di messa a disposizione;
  5. docenti non specializzati delle graduatorie di istituto.

Scorrimento incrociato delle graduatorie per l’attribuzione di supplenze su sostegno a docenti senza titolo

Nel caso in cui la supplenza su sostegno non possa essere attribuita a docenti specializzati si ricorre alle graduatorie di istituto per la nomina di insegnanti privi del titolo di specializzazione. Ecco come 

Supplenze diplomati magistrale e ITP

Per i diplomati magistrali in GaE con riserva o già assunti in ruolo sono previste apposite disposizioni, volte a garantire la continuità didattica e derivanti dal decreto dignità.
Quanto agli ITP, la circolare Miur fornisce indicazioni su chi può essere inserito in II fascia delle GI e chi no.

Spezzoni orario pari o inferiori a 6 ore

La circolare dedica un apposito paragrafo all’assegnazione degli spezzoni orario pari o inferiori a 6 ore. Continua

Supplenza su spezzone

La circolare afferma “Durante il periodo di espletamento delle operazioni di attribuzione di supplenze e prima della stipula dei relativi contratti, è consentito rinunciare ad uno “spezzone” per accettare una supplenza su posto intero sino al 30 giugno o 31 agosto, purché all’atto della convocazione non fossero disponibili cattedre o posti interi, fatta salva comunque, in ogni modo, la possibilità del completamento orario”. Continua

Supplenze brevi

Vediamo come sono disciplinate le supplenze per il primo giorno di assenza, le supplenze sino a 10 giorni e quelle su posto di potenziamento.

Supplenze da MAD

Eventuali contratti stipulati a partire da domande di messa a disposizione sono soggetti agli stessi criteri e vincoli del regolamento delle supplenze.

Scuola primaria

La circolare Miur n. 37856 del 28 agosto 2018 sulle supplenze presenta un paragrafo dedicato alla scuola primaria, denominato “Disposizioni particolari per la scuola primaria”. Vediamo quali sono tali disposizioni. Continua

Proroga supplenza

La circolare Miur sulle supplenze a.s. 2018/19 ricorda la norma relativa alla proroga delle supplenze. Continua

ATA

Disoccupazione NASpI: come verificare importo e accredito mensile. Guida

Guida INPS per conoscere importi spettanti e accredito mensile. 

Il percorso attraverso il sito INPS. Servono le credenziali.

Accedere da “Tutti i servizi” a “Nuova Assicurazione sociale per l’impiego ( NASpI ): consultazione domande”, inserire le proprie credenziali (PIN o SPID) e trovare le informazioni relative all’ultima domanda presentata.

Importo mensile

Cliccando su “Dettagli” si aprirà il prospetto di calcolo (scaricabile in pdf), nel quale è indicata la durata dell’indennità con gli importi lordi da liquidare mensilmente.
Una nota avverte il beneficiario della progressiva riduzione del 3% a partire dal 4° mese di erogazione dell’indennità, prevista dalla normativa come criterio di calcolo.

Verifica esito domanda

Inoltre, l’utente potrà verificare online autonomamente l’esito della domanda e gli accrediti della NASpI accedendo alla propria sezione “MyInps” e cliccando sulla voce “I tuoi avvisi”. Potrà trovare due tipi di avvisi :
  • “Notifica della Comunicazione”, che rimanda tramite un link alla lettera di riscontro che comunica l’accoglimento/rigetto o la richiesta di ulteriore documentazione, spedita dall’Istituto tramite Postel e archiviata nel servizio Cassetta Postale online, dal quale l’utente può visualizzare e scaricare in pdf la comunicazione, che resta disponibile anche in caso di smarrimento della lettera;
  • “Disoccupazione non agricola dal …”, avviso di liquidazione di ogni rata di NASpI contenente indicazione dell’importo lordo liquidato sull’ IBAN che si è indicato nella domanda.

Avviso prima rata

Chi ha fornito il cellulare in fase di richiesta delle credenziali di accesso ai servizi online (PIN o SPID), riceverà anche un SMS di segnalazione dell’avviso di liquidazione della prima rata della prestazione, per tenere poi autonomamente sotto controllo l’accredito delle rate di NASpI .
Anche chi ha inoltrato la domanda tramite Patronato , ricevuta la lettera di accoglimento, potrà consultare il prospetto di calcolo o farne richiesta all’operatore di Patronato stesso.

Inizio anno scolastico: cosa fanno gli organi collegiali, il DS, il DSGA e gli assistenti amministrativi

martedì 4 settembre 2018

COLLEGIO DEI DOCENTI  

  • Sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione definiti dal Dirigente Scolastico, elabora l’eventuale revisione annuale del Piano Triennale dell’offerta formativa, già approvato;
  • Propone il piano annuale delle attività dei docenti (art.28 comma 4 CCNL 20.11.2007 e art. 28 CCNL 19/4/2018), che viene definito dal Dirigente Scolastico (artt. 5 e 25 del D. Lgs. 165/2001, come modificato dal Decreto Legislativo 75/2017)
  • Sostituisce i componenti del Comitato per la valutazione del servizio dei Docenti di cui al comma 129 della Legge 107/2015 nel caso quelli scelti in precedenza siano decaduti;
  • Propone il piano annuale di formazione e aggiornamento dei docenti (art. 66 CCNL 29.11.2007 e art.2 CCNI 4/4/2008). NON ESISTE ALCUN OBBLIGO FORMATIVO PER MANCANZA DEI DECRETI APPLICATIVI DELLA 107/15 C. 124
  • Suddivide l’anno scolastico in trimestri o quadrimestri ai fini della valutazione degli alunni (art. 7 comma 2 T.U.  e art. 2 O.M. 134/2000) e fissa i criteri di valutazione
  • Propone l’adattamento di calendario scolastico
  • Delibera sul Fondo d’Istituto, in base a quanto previsto dall’art. 88, comma 1 del CCNL 29/11/2007.
CONSIGLIO DI ISTITUTO 
  • Surroga i membri decaduti o cessati (presa d’atto)
  •  Indice le elezioni dei Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione e quelle per la componente degli studenti nel Consiglio di Istituto delle Scuole Secondarie di 2° grado
  • Sostituisce i genitori (nelle scuole superiori genitore ed alunno) ed il docentecomponenti il Comitato per la valutazione del servizio dei Docenti di cui al comma 129 della Legge 107/2015 2015, nel caso quelli scelti in precedenza siano decaduti;
  • Delibera l’adattamento del calendario scolastico proposto dal Collegio dei Docenti
  • Approva l’eventuale aggiornamento annuale del PTOF;
  • Approva le modifiche al programma annuale anche in applicazione del comma 11 della Legge 107/2015: erogazione entro settembre fondo di funzionamento Settembre/Dicembre 2018
  • Delibera in merito all’utilizzo dei locali e beni da parte di soggetti esterni (art.33 comma 2 lettera C del D:I. 44/2001). Il Consiglio può deliberare circa lo svolgimento di attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive durante i periodi di sospensione delle attività didattiche, anche in collaborazione con Enti Locali
  • Delibera sul Fondo d’Istituto, in base a quanto previsto dall’art. 88, commi 1 e 2 del CCNL 29/11/2007, acquisita la delibera del Collegio dei Docenti.
DIRIGENTE SCOLASTICO
  •  Nelle scuole secondarie di 2° grado, se non è avvenuto entro il 31 Agosto, convoca prima dell’inizio delle lezioni, il consiglio di classe per la verifica degli esiti nonché l’integrazione dello scrutino finale relativamente agli alunni che a giugno hanno riportato debiti formativi da recuperare (art.8, comma 6, O.M. 92/2007)
  • Emette il provvedimento di surroga dei membri del Consiglio di Circolo/Istituto decaduti o cessati (Decreto Leg.vo 297/94)
  • Assegna il personale docente ed educativo alle sezioni, ai plessi ed alle classi. Per il personale ATA l’assegnazione alle diverse sedi può essere effettuata dal Direttore SGA in fase di attuazione del piano delle attività (vedi passaggi successivi). Per effetto dell’art. 22, c. 8 lett. b) punto b.2 questo argomento è oggetto di confronto con le RSU e i Sindacati territoriali firmatari del CCNL 19/4/2018
  • Definisce gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione, in rapporto ai quali potrà essere eventualmente aggiornato il PTOF per l’a.s. 2018/2019(comma 14 Legge 107/2015), tenendo conto delle proposte e dei pareri formulati da organismi e associazioni dei genitori e, nelle scuole secondarie di  2° grado, degli studenti
  • Nomina i Collaboratori e conferisce loro eventuali deleghe (Decreto Leg.vo 165/01, art.32 D.I. 44/2001 e CCNL 29/11/2007). Il numero dei Collaboratori può arrivare fino al 10% dell’organico dell’autonomia dei docenti, che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico dell’Istituzione Scolastica (comma 83 Legge 107/2015). I compensi per i Collaboratori e le funzioni strumentali sono definiti in sede di contrattazione integrativa di istituto. Senza nuovi oneri a carico del bilancio dello Stato può decidere l’esonero o il semiesonero di un collaboratore.
  • Individua (comma 40 Legge 107/2015), nell’ambito di un apposito registro istituito presso le Camere di Commercio (comma 41 Legge 107/2015), le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro (comma 33 Legge 107/2015) e stipula con essi apposite convenzioni.
  • Nomina, su indicazione del Consiglio di Classe, il Docente Tutor nell’ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro, che svolgerà il compito in stretta correlazione con il Tutor Aziendale, assistendo e guidando gli studenti durante tutto il percorso e verificandone il corretto svolgimento
  • Assegna, per il corrente anno scolastico, un compenso per merito, al personale docente, in base ai criteri individuati dal comitato di valutazione dei docenti (comma 127 Legge 107/2015). La dotazione sarà assegnata alle scuole nel corso dell’anno finanziario 2019. In base all’art. 22, c. 4 lett. c) punto c.4 la determinazione  dei compensi (criteri generali) è oggetto di contrattazione integrativa di istituto.
  • Presiede il Comitato per la valutazione dei docenti (comma 129 Legge 107/2015)
  • Organizza, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, anche in collaborazione con il Servizio di emergenza territoriale “118” del Servizio Sanitario Nazionale e con il contributo delle realtà del territorio (comma 10 Legge 107/2015)
  • Svolge le relazioni sindacali in base a quanto disposto dal Decreto Leg.vo 165/01, come modificato dal Decreto Legislativo 150/2009 e dai Decreti Legislativi 74 e 75/2017, dal CCNL 29.11.2007 e dal CCNL 19.04.2018. Successivamente alla determinazione della dotazione finanziaria elabora una proposta tenendo conto della necessità di attribuire ore eccedenti al personale ATA, in sostituzione dei colleghi assenti, atteso che la legge di stabilità 2015 (modificata dalla Legge di Bilancio 2018) ha stabilito il divieto di sostituzione dei collaboratori scolastici fino a 7 giorni di assenza, il divieto parziale di sostituire gli assistenti tecnici e gli assistenti amministrativi fino a 30 giorni di assenza. Le trattative debbono essere avviate entro il 15 settembre 2018 e concludersi entro il 30 novembre 2018 (art. 22 c. 7 CCNL 19/4/2018). Da ricordare che il calcolo dell’indennità di direzione quota variabile del Direttore SGA deve essere effettuata sull’organico dell’autonomia (posti comuni, posti di sostegno, posti per il potenziamento) e non più sull’organico di diritto. Per il MOF dell’a.s. 2018/2019 si rimanda all’ipotesi di CCNI del 01/08/2018
  • Emana le direttive di massima per il Direttore SGA, sulla base delle quali lo stesso provvederà alla predisposizione del Piano Annuale delle attività del Personale ATA
  • Adotta il Piano delle attività del Personale ATA, proposto dal Direttore SGA (art.53 comma 1 CCNL 29/11/2007 come modificato dall’art. 41 c. 3 CCNL 19/4/2018)
  • Emette provvedimenti di autorizzazione al personale docente per l’esercizio della libera professione (T.U. Decreto Legislativo 297/94 e art.53 Decreto Leg.vo 165/01 come modificato dal Decreto Legislativo 75/2017). Lo stesso provvedimento (anche per attività lavorative diverse dalla libera professione) può riguardare il personale ATA, escluso il Direttore SGA, in regime di part-time (art. 53 D. Lgs. 165/01 come modificato dal Decreto Legislativo 75/2017)
  • Stipula contratti individuali di lavoro del personale docente e ATA (art.25 e 44 del CCNL 29/11/2007)
  • Aggiorna il Documento Programmatico sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro, con riferimento alla nomina del responsabile e degli incaricati per effetto dei movimenti in entrata e in uscita del personale Docente e ATA
  • Aggiorna le nomine di Responsabile Interno e incaricati del trattamento dei dati personali (Decreto Leg.vo 196/2003 e Regolamento Europeo 2016-679) per effetto dei movimenti in entrata e in uscita del personale
  • Attribuisce le Funzioni Strumentali al Personale Docente e Incarichi Specificial personale ATA (su proposta del Direttore SGA inserita nel piano delle attività) in base alle disponibilità che saranno allo scopo assegnate
  • Stipula, con i genitori delle classi prime, il patto educativo di corresponsabilità di cui all’art.3 del DPR 235/2007 finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie
  • Notifica al Personale Docente e ATA in entrata l’informativa in materia di trattamento dei dati personali ((Decreto Leg.vo 196/2003 e Regolamento Europeo 2016-679)
  • Notifica alle famiglie l’informativa in materia di trattamento dei dati personali (alunni e famiglie) di cui al Decreto Leg.vo 196/2003 e Regolamento Europeo 2016-679
  • Provvede all’attuazione (quale titolare) di tutte le altre disposizioni dell’Unione Europea (Reg. 2016/679) per il trattamento e la protezione dei dati personali (vedi anche nota MIUR del 7/8/2018).
  • Emette, nelle scuole autorizzate, i provvedimenti propedeutici (assunzione a bilancio/pubblicità etc.) alla realizzazione dei PON FSE e FESR
  • Indica al DSGA i docenti cui affidare la custodia del materiale di gabinetti, laboratori e officine, subconsegnatari (art. 27 D.I. 44/2001)
  • Presenzia al passaggio delle consegne nel caso di “cambio” del DSGA (art. 24 D.I. 44/2001)
DIRETTORE SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI
  • Redige la relazione per le verifiche e le modifiche al programma annuale anche in applicazione del comma 11 della Legge 107/2015: erogazione entro settembre fondo di funzionamento Settembre/Dicembre 2018 e comunicazione ulteriore risorsa relativa a Gennaio/Agosto 2019
  • Formalizza la proposta di piano delle attività del Personale ATA, ivi comprese le attività di aggiornamento. Da quest’anno nel piano delle attività possono essere inserite anche misure concernenti il lavoro agile (L. 81/2017, L. 124/2015 e Direttiva della Ministra Madia n. 3 del 1/6/2017). Nelle proposte per la formazione anche quella specifica sull’inclusione scolastica. La proposta deve essere preceduta da apposito incontro con il personale ATA e contenere indicazioni sul diritto alla disconnessione (vedi art. 22 e 41 CCNL 2018)
  • Attua il Piano delle attività del Personale ATA, successivamente alla formale adozione del Dirigente Scolastico. In fase di attuazione assegna il personale alle diverse sedi, conferisce gli incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, nonché le ulteriori mansioni di titolari di posizione economica
  • Quantifica le risorse del fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa per l’anno scolastico 2018/19 in base a quanto comunicato dal MIUR e certifica le economie al 31.08.2018
  • Procede al passaggio di consegne in caso di cessazione dall’ufficio (art.24 comma 8 D.I. 44/2001)
  • Affida la custodia dei materiali di gabinetti, laboratori e officine al personale docente indicato dal Dirigente – subconsegnatari (art. 27 D.I. 44/2001)
  • Coadiuva il Dirigente Scolastico nell’esercizio delle sue funzioni organizzative ed amministrative ed esercita eventuali funzioni delegate (artt. 17 e 25 D. Lgs. 165/2001 e D.I. 44/2001)
  • Procede (nelle scuole autorizzate) all’avvio dell’istruttoria degli atti per la realizzazione dei percorsi formativi nell’ambito dei PON FSE/FESR (Selezione Tutor – Esperti  etc.)
ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA
AREA PERSONALE
  • Assunzione in servizio personale immesso in ruolo/trasferito e/o   con contratto a tempo determinato
  • Predisposizione contratti a tempo indeterminato (neo immessi) e/o a tempo determinato
  • Comunicazione assunzione in servizio Centro per l’impiego
  • Inserimento SIDI contratti stipulati
  • Richiesta notizie/documenti scuola di provenienza del Personale trasferito in entrata
  • Trasmissione notizie/documenti scuola di destinazione del Personale trasferito in uscita
  • Predisposizione elenchi aggiornati al 1° settembre di tutto il personale (Docente e ATA)
  • Verifica documentazione eventuale godimento Legge 104/92 e ss.mm.ii. personale Docente e ATA e predisposizione atti di conferma/riconoscimento benefici
AREA DIDATTICA
  • Predisposizione elenchi aggiornati al 1° settembre delle classi/alunni
  • Acquisizione/trasmissione dei fascicoli degli alunni in entrata/uscita
  • Predisposizione atti per la firma del Patto Educativo di corresponsabilità di cui all’art.3 del DPR 235/2007
  • Predisposizione atti per la stipula eventuale assicurazione integrativa alunni e personale
  • FORMAZIONI DELLE CLASSI – I Dirigenti Scolastici inseriranno i minori che avranno omesso o differito le vaccinazioni, poiché sarà stato accertato un pericolo di salute in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, di norma in classi nelle quali saranno presenti alunni vaccinati o immunizzati, fermo restando le disposizioni vigenti in merito alla composizione delle classi.
  • Comunicheranno all’Azienda Sanitaria Locale di riferimento le classi nelle quali saranno presenti più di due alunni non vaccinati (in deroga rispetto a quanto sopra), entro il 31 Ottobre.

Bussetti commissariato da Invalsi. La Buona Scuola avanza: i maturandi saranno valutati da un algoritmo

lunedì 3 settembre 2018

Sarà stata una coincidenza – o forse no ?- ma poche ore dopo la nostra segnalazione sull’assenza di adeguata informazione a famiglie e insegnanti sui Quadri di riferimento delle discipline oggetto di test INVALSI per i maturandi, ecco arrivare la pubblicazione dei due documenti desiderati. Il giorno dopo, arrivano pure i riferimenti normativi e le presentazioni delle prove di italiano e matematica. A concludere, una lettera della Presidente A. Ajello a tutti i presidi delle scuole d’Italia. Perché INVALSI ha così fretta? La posta in gioco è alta. Da quest’anno, per sostenere l’esame di maturità bisognerà aver sostenuto le prove INVALSI in Italiano, Matematica e Inglese. Ma non solo. La Scatola Nera-INVALSI affibbierà ad ogni maturando un “voto” da 1 a 6 in maniera standardizzata, frutto di un Algoritmo astruso e scientificamente controverso. Quale genitore sarà capace di comprendere come è stato valutato il proprio figlio? E a che serviranno questi voti? Se si darà ascolto a Checchi, Ichino e Vittadini, potranno “essere utilizzati per determinare l’ammissione alle diverse sedi universitarie”. Il fiume di materiale informativo pubblicato dall’INVALSI tra il 30 e il 31 agosto, quasi nottetempo, senza alcun confronto democratico con le scuole, testimonia una deriva tecnocratica senza precedenti. Sembra quasi che si sia voluto mettere il nuovo Ministro Bussetti di fronte al fatto compiuto. Altro che “smantellare la Buona Scuola”, come promesso in campagna elettorale. A ben vedere, la nuova egemonia valutativa affidata all’Istituto rappresenta la punta di diamante della Buona Scuola, perfettamente in linea con le tendenze internazionali (vedi tutti i riferimenti ai documenti OCSE ed UE) di quei “burocrati europei” a cui il nuovo Governo si definisce allergico.

1. Perché INVALSI ha così fretta?

Sarà stata una coincidenza – o forse no ?- sarà che le vacanze estive si concludono sempre col finire di Agosto, ma dopo la pubblicazione su Roars del nostro post sul calendario con le date delle prove INVALSI del prossimo anno scolastico (INVALSI scavalca il MIUR e decide da solo sui test di ammissione alla maturità), negli uffici dell’istituto si deve essere respirata immediatamente un’aria frizzante di solerte operosità.
Poche ore dopo la nostra segnalazione sull’assenza di adeguata informazione a famiglie e insegnanti sui quadri di riferimento delle discipline oggetto di test, ecco arrivare la pubblicazione dei due documenti desiderati (Fig. 1):
Fig. 1: Pubblicazione dei quadri di italiano e matematica (30/08/18).______
A breve giro, un comunicato stampa del Direttore Generale P. Mazzoli (ore 18:53) che avverte di un “errore materiale” nel calendario, riformulato, e – il giorno dopo, 31 Agosto – con ritmo serrato tra le 9:00 e le 13:00, ecco arrivare prima i riferimenti normativi, poi le presentazioni delle prove di italiano e matematica con alcuni esempi (vedi documenti dei link in Fig. 2, accessibili dal sito):
Fig. 2: Documenti pubblicati il 31/08.
_________
A concludere, una lettera della Presidente A. Ajello a tutti i presidi delle scuole d’Italia, che avverte della partenza della colossale macchina dei test.

2. La posta in  gioco: la valutazione e certificazione del singolo studente

La premura nella pubblicazione della cospicua mole di documenti fa intuire che la posta in gioco è alta. Si tratta del traguardo finale di una corsa iniziata nel lontano 2008: i test INVALSI sono arrivati quest’anno all’esame di maturità.
Non solo dal prossimo anno per sostenere l’esame bisognerà aver sostenuto le prove INVALSI in Italiano, Matematica e Inglese, ma – novità più significativa – l’esito dei test risulterà in una certificazione a parte, che attesterà i livelli individuali di competenza di ogni studente, da inserire nel curriculum personale: su carta intestata INVALSI e firma del Direttore Generale Paolo Mazzoli. Questa novità, introdotta da un decreto delegato della legge della Buona Scuola[1] e passata piuttosto inosservata, “avrà un impatto talmente forte sul sistema scolastico che probabilmente ci vorranno anni per apprezzarne i contorni e gli effetti”. Parola proprio del Dottor Mazzoli, che in un breve saggio[2] sul nuovo ruolo dell’INVALSI, si compiace di quella che definisce, finalmente, la “piena investitura legislativa e l’attribuzione di un nuovo, importante mandato istituzionale: la valutazione e certificazione del singolo studente[3].
A quest’esito si è arrivati per gradi e avendo avuto cura di costruire adeguatamente nel tempo tutti i pezzi della “storia”, che fa più o meno così. I voti degli insegnanti, dipendenti pubblici – dunque in gran percentuale opportunisti e “fannulloni” – non sono affidabili. Inguaribili valutatori “affettivi” e soggettivi, profondamente condizionati dal contesto culturale e dalla provenienza geografica (un freddo insegnante del Aosta, chissà, forse complice il clima, fa fatica a premiare quanto un allegro insegnante di Barletta), i docenti italiani godono ancora di una prerogativa novecentesca e profondamente connessa al “feticcio” della libertà di insegnamento (con buona pace dell’articolo 33 della Cost.): la valutazione dei propri studenti.
Ciclicamente, in ogni estate, con la puntualità dei temporali d’Agosto, ci viene ricordato negli editoriali sui voti degli esami di maturità che esistono valutazioni molto differenziate tra Nord, Centro e Sud (in genere, da parte del Sole 24 Ore, quello di quest’anno  è scritto da Giorgio Allulli, altri commenti anche qui, e qui, dove si mostra che la polemica anti scuole meridionali è frutto di un’analisi superficiale dei dati). D’altra parte, è oramai prassi consolidata “correggere” le valutazioni degli studenti che proseguono gli studi nell’istruzione superiore mediante i test di ingresso universitari. Perché non affidare allora al Crisma della Valutazione della Scienza di Stato – i test INVALSI – il compito di valutare in maniera oggettiva, quello che effettivamente sanno tutti gli studenti italiani?  Test di Matematica, Italiano e Inglese (poco importa se qualche migliaio di studenti ama ancora studiare francese, tedesco o spagnolo, si tratta di “fenomeni spuri” che il tempo penserà a raddrizzare) per tutti.

3. Giudicati da un controverso “algoritmo di stato”

Da quest’anno la Scatola Nera-INVALSI affibbierà ad ogni studente dell’ultimo anno delle scuole di secondo grado (beato chi finora ha creduto alla favola del “termometro ” del Sistema di Istruzione e non del singolo) un “voto” (livello di apprendimento) da 1 a 6 in maniera standardizzata, frutto di un Algoritmo complesso e scientificamente controverso (adoperato a livello internazionale nei test OCSE PISA) . “Voto” rispetto al quale ogni famiglia dovrà fare un vero e proprio Atto di Fede. Basta provare a leggere, per avere una vaga idea della costruzione dei test al computer previsti per i diversi indirizzi (con monte orario diverso, utenza profondamente differenziata, traguardi e finalità educative distinti), il documento informativo che dovrebbe rendere trasparente la costruzione di quei livelli di apprendimento.
Quale genitore medio (è escluso chi ha un dottorato in Statistica) sarà capace di comprendere agevolmente come verrà valutato il proprio figlio a partire dall’estate prossima?
Quanto è accettabile, nell’epoca della trasparenza globale, che il titolo di studio del proprio figlio – stringi stringi, è questo su cui si sta intervenendo – venga attribuito in “maniera algoritmica” e senza alcuna possibilità di comprensione, verifica, controllo della procedura da parte del cittadino medio?
Di più: come immaginiamo verranno impiegati e interpretati questi livelli e i curricula degli studenti, oltre che dal mondo accademico, anche dall’opinione pubblica e dal mondo produttivo, quando ci si troverà a selezionare o confrontare studenti appartenenti a “livelli”  diversi? Quanto peso ancora potrà avere la “valutazione interna”, quella curricolare e scolastica, di fronte a quella della Scienza di Stato – INVALSI?

4. L’algoritmo deciderà gli accessi universitari?

In realtà, quella di inserire i test INVALSI alla maturità, non è un’idea nuova. Se ne discuteva già da tempo.  Nel 2008 Checchi, Ichino e Vittadini la preconizzavano, quando scrivevano che “i risultati delle prove dell’ultimo anno potranno essere utilizzati dalle università per accertare l’adeguatezza della preparazione degli studenti” per poi “essere utilizzati per determinare l’ammissione alle diverse sedi universitarie, come ad esempio accade in Inghilterra e Spagna[4]. Più recentemente, nel 2013, all’epoca di una sperimentazione su un campione di studenti,  il commissario straordinario all’INVALSI Paolo Sestito affermava che i test all’ultimo anno delle scuole di secondo grado costituirebbero “un elemento non solo valutativo delle competenze [dello studente]  ma anche un elemento orientativo e selettivo per la scelta e l’accesso all’università”.
All’epoca Roberto Ricci, oggi responsabile area prove INVALSI, dichiarava la necessità di aprire un “confronto pubblico tecnico-scientifico”, per poi avviare “la discussione pubblica dei quadri [di riferimento delle discipline oggetto dei test] mediante la modalità del libro verde on line  [dopo la presentazione di] un primo rapporto degli esiti del pre-test” .
Ebbene, i tempi cambiano. Ed anche molto rapidamente. Nessun confronto, nessun libro verde, nessuna discussione pubblica. Tutto si è svolto al tavolo del “gruppo di lavoro INVALSI”[5], a porte (evidentemente) chiuse e in tempi imprecisati.

5. Un  ministro ostaggio di OCSE e burocrati europei?

Il fiume di materiale informativo pubblicato dall’INVALSI tra il 30 e il 31 agosto, quasi nottetempo e dopo più di un anno di silenzio dall’introduzione della nuova normativa (aprile 2017, fatta eccezione per un documento esplicativo piuttosto generico: “le prove INVALSI secondo l’INVALSI”), senza alcuno strumento di confronto democratico con le scuole, sembra evidenziare una deriva tecnocratica senza precedenti. Sembra quasi si sia voluto mettere il nuovo Ministro Bussetti di fronte al fatto compiuto. In assenza di una sua dichiarazione pubblica su cosa voglia dire in concreto “smantellare la Buona Scuola” – come promesso in campagna elettorale agli “insegnanti a 5 stelle” orfani dei partiti di sinistra – l’INVALSI pare affermare con forza che c’è poco da demolire: la macchina della Nuova Valutazione Algoritmica non solo è partita, ma è in corsa e funziona perfettamente con il pilota automatico. Di più: proprio la nuova egemonia valutativa affidata all’Istituto rappresenta – a ben vedere – la punta di diamante della Buona Scuola, perfettamente in linea con le tendenze internazionali (vedi tutti i riferimenti ai documenti OCSE ed UE) di quei “burocrati europei” a cui il nuovo Governo si definisce allergico.
[1] Il Decreto 62/2017 sulla valutazione e certificazione delle competenze in uscita dal primo e secondo ciclo di istruzione.
[2] P. Mazzoli “Il nuovo ruolo dell’INVALSI nel decreto 62/2017”, in “Un’ancora per la valutazione”, a cura di G. Cerini e M. Spinosi, ed Tecnodid, 2017, pag. 58.
[3] Ivi, pag. 58.
[4] Checchi, Ichino e Vittadini “Un sistema di misurazione e valutazione degli apprendimenti”, pag. 10. http://www.invalsi.it/snv0809/documenti/INVALSI_2008.pdf
[5] Vedi Quadro di Riferimento Matematica, 30 Agosto 2018, pag. 10, nota nr. 6.

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