L'accorpamento classi fa acqua
Il Tar del Molise, pronunciandosi per adesso in via cautelare, ha rilevato che il ricorso avverso il provvedimento di accorpamento appare assistito da sufficienti profili di fondatezza con particolare riferimento al motivo di censura con il quale è stato contestato il mancato rispetto delle norme igieniche e di sicurezza in conseguenza del prospettato e certo sovraffollamento delle aule. In tal senso, il tribunale ha acquisito e valutato le carenze strutturali segnalate dallo stesso dirigente scolastico e dal responsabile della sicurezza della scuola; situazione non contestata dall'ufficio regionale.
L'edilizia scolastica è retta da una legislazione che fa differenze a seconda che trattasi di scuole da edificare o edifici già esistenti, e che distingue altresì norme per la sicurezza antincendio e norme di carattere igienico sanitario. Il decreto del 18.12.1975 del ministero del lavori pubblici (emanato di concerto con Viale Trastevere) prescrive che ogni alunno delle scuole superiori abbia 1,96 mq di spazio in aula e che per ogni aula non vi siano più di 25 alunni (derogabili a 26 per la normativa antincendio).
L'analisi dell'ordinanza del Tar, oltre a rilevare le ragioni di prevalenza di una normativa rispetto ad un'altra, si pone in linea effettiva e concreta con il persistente spirito del legislatore contemporaneo improntato sull'obiettivo sicurezza nei luoghi di lavoro e di apertura al pubblico