NO AL
"LODO GUIDI"
Il
patrimonio di lotte accumulate dagli operai di Terni negli ultimi mesi ha
spostato un quadro già definito che portava alla chiusura dell’impianto a caldo
della TK, al licenziamento diretto di 550 lavoratori e la messa in crisi
dell’indotto.
Le lotte
operaie iniziate il 31 luglio con il blocco/bossnapping per 14 ore dell’AD morselli hanno
spostato la mobilità annunciata permettendo al movimento e all’opposizione ai
tagli di crescere: successivamente i cortei notturni, il consiglio
comunale aperto a tutti gli interventi, la presenza notturna davanti
all’abitazione del capo del personale TK, i manganelli della polizia che hanno
attaccato gli operai a Roma, il blocco della stazione ferroviaria e del
raccordo della E45, hanno dato
ai lavoratori e a chi li appoggia una radicalità che, da sola, ha
spostato in avanti i termini del conflitto. Forme iniziali di lotta
come lo sciopero a scacchiera che minimizza le perdite operaie e cerca di
attaccare gli interessi padronali sono state sostitute da uno sciopero totale,
con blocco delle merci in uscita che dura ormai da 20 giorni.
L’arroganza padronale di TK è
arrivata sino a sequestrare per due settimane i salari operai.
A questo
punto della vertenza è chiara a tutti la necessità di durare un minuto più del padrone,
mantenere l’unità dei lavoratori ed
una piattaforma chiara e non trattabile: nessun
licenziamento e mantenimento dei livelli produttivi di AST, nessun taglio alle
ditte terze.
Per
riuscire ad ottenere questo è necessario che la
trattativa rivendichi i contenuti espressi dai lavoratori e che il ruolo del
sindacato sia quello di rappresentare le istanze e la volontà dei
lavoratori e della città contro i licenziamenti, senza cedimenti al fronte
padronale o governativo.
Quindi
prima di tutto un NO ASSOLUTO E TOTALE al “Lodo guidi” che prevede 290 licenziamenti. Ci
ricorda quella trappola ormai tanto diffusa e cara a governo e padronato
di annunciare a mezzo stampa tagli per 100 per ottenerne poi “solo” 50. Inoltre gli annunciati investimenti
per 200 milioni non ci convincono in
quanto non rappresentano una prospettiva di sviluppo ma sembrano costituiti in
grossa parte dai costi del trasferimento della “linea della morte” da Torino a
Terni. La firma del lodo Guidi
sarebbe la sconfitta di questa lunga lotta, per gli operai e per la città
ed il suo futuro. Per questo qualsiasi decisone dovrà passare in
assemblee di lavoratori, aperte
-per gli interventi-a tutti coloro che hanno solidarizzato con le lotte operaie.
Contrariamente serve un piano che si opponga
qualsiasi licenziamento e garantisca volumi produttivi adeguati, che preveda
investimenti su AST per l’innovazione tecnologica, che salvaguardi l’indotto e
che garantisca la città e il territorio anche in termini ambientali.
Riteniamo
necessario continuare la lotta e come Comitato metteremo in atto tutte le
azioni possibili per rafforzare la vertenza contro il piano TK e del Governo e
per rilanciare il conflitto nel territorio non limitandosi solo alla fabbrica
per aumentare il livello della mobilitazione.
Per
questo rilanciamo questa settimana:
1. Su come gestire la fase della trattative che si terrà da domani a
Roma presso il MISE nel comitato ci
sono due posizioni:
· Organizzare un presidio a Roma sotto il MISE per garantire
la presenza dei lavoratori: l’appuntamento è il 10 novembre alle ore 15 alla
stazione di Terni.
· Rimanere nei presidi a Terni per
discutere e confrontarsi: l’appuntamento è alle ore 17:00 davanti all’AST.
2. Un’accampata (sullo stile di occupy) al centro della città per formare un laboratorio critico del
conflitto ed uno spazio di socialità, confronto ed appoggio alle lotte
3. L’organizzazione dello sciopero
sociale generale europeo del 14 ottobre promosso dall’autorganizzazione e dal
sindacalismo di base, cui ha aderito anche la Fiom. A proposito di questo
lanciamo un corteo regionale a
Terni che parta dai cancelli dell’AST di viale Brin ed arrivi al centro della
città dopo presidi al centro
per l’impiego, in Prefettura ed in altri luoghi simbolici della città
4. organizzare una mobilitazione operaia a Duisburg nella città della casa madre della
multinazionale, con volantinaggio delle ragioni della lotta operaia ai compagni
di lavoro TK tedeschi, organizzando una conferenza stampa ed un’assemblea
pubblica per denunciare il comportamento vessatorio della multinazionale che in
Germania cura molto la sua immagine, mentre in Italia -oltre ad essere
responsabile della strage di Torino e dell’omicidio di 7 operai- sta cercando
di chiudere l’impianto di Terni per logiche esclusive di profitto fregandosene
ampiamente della responsabilità sociale dell’impresa, anzi ipotecando per
interessi di bassa bottega il futuro di una città e dell’intera regione.
5. un presidio/concerto musicale
davanti ai cancelli della TK, per portare la solidarietà dei
giovani ed appoggiare i presidi operai, organizzando sabato 15 novembre, in
collaborazione con gruppi musicali ecc. un concerto-rave in
appoggio/finanziamento delle lotte operaie e contro i licenziamenti
6. rivendicare rispetto agli EELL un pacchetto di appoggio alle
lotte in cui inserire: sospensione pagamento TASI,
trasporti pubblici gratuiti per operai della TK e delle ditte terze in
sciopero, blocco degli affitti e
dei mutui presso le banche
durante lo sciopero.
COMITATO
OPERAI E CITTADINI PER L’AST
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