Iscrizioni. 25.000 cattedre per l’istituzione della Materia Attività Alternative all'I.R.C.

martedì 29 gennaio 2013

I docenti precari, ai quali è stata promessa la miseria di 11.000 posti con il concorso, abbracciano la proposta dei Cobas e scendono in campo per rivendicare il proprio diritto al ruolo e al lavoro pretendendo, così come previsto dalla normativa, l’introduzione immediata nelle scuole statali delle Attività Alternative all’Insegnamento della religione cattolica, sin dall’indicazione sulla scheda di iscrizione dell’istituzione stessa.

Ciò indipendentemente dalla presentazione del progetto ( che deve essere obbligatorio avere e che se non è stato presentato rappresenta di per sé palese violazione di quanto previsto dalla norma.
I precari, tramite i Cobas, hanno inviato una diffida al MIUR, agli uffici scolastici regionali e territoriali (e per loro tramite alle scuole di ogni ordine e grado) con la quale si diffida dal non voler presentare nell’immediato la prevista opzione per l’istituzione della materia Alternativa che le sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato (TAR del Lazio sentenza 15 novembre 2010, n. 33433, Consiglio di Stato sentenza n. 2749 del 16 marzo
2010) rendono obbligatorie, mentre la sentenza della Corte di Cassazione (la sentenza n. 4961 del 28.03.2012) su ricorso promosso dai Cobas riconosce il periodo di servizio pre-ruolo, ai fini della ricostruzione della carriera, prestato in qualità di insegnante delle attività alternative alla religione cattolica.

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