DIRITTO AL RUOLO
Per una ripresa delle lotte dei precari
Nel
1989 la legge 417 riconosceva per la prima volta, dopo anni di lotte
dei precari, il diritto all'immissione in ruolo attraverso l'istituzione
di una graduatoria di docenti in possesso di abilitazione e di 2 anni
di servizio.
Contestualmente
si aprivano corsi di abilitazione per chi maturava almeno 2 anni di
servizio. Le assunzioni avvenivano per il 50% dai concorsi e per il 50%
dalle suddette graduatorie. Con la legge 296 del 2006 tali graduatorie
sono state trasformate in graduatorie ad esaurimento (GaE) prevedendo
nuovamente, in prospettiva, assunzioni solo concorsuali. La realtà del
precariato in questi ultimi 10 anni però lungi da “esaurirsi” ha visto
un continuo aumento di contratti a tempo determinato e il deleterio
intervento della “Buona Scuola”, che addirittura sanciva il
licenziamento dopo tre anni di supplenza, ora abrogato anche grazie alla
mobilitazione delle precarie e dei precari. Anche l'anno scorso sono
stati stipulati contratti con decine di migliaia di docenti abilitati
(diplomate/i magistrali, laureate/i in SFP, TFA, PAS, ITP, ecc) senza
che per loro sia prevista alcuna prospettiva di stabilizzazione.I
disastrosi effetti della sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre
2017 riguardante le/gli maestre/i diplomate/i hanno riaperto percorsi
di lotta delle/dei docenti. Dall'8 gennaio fino allo scorso 2 agosto si
sono succeduti scioperi, manifestazioni, presidi. Fin da subito nel
movimento e negli incontri con il Miur e con diversi politici abbiamo
posto la questione in termini universali: andavano riaperte le GaE per
tutte/i coloro in possesso di abilitazione. Il nostro principio fondante
è che non si possa pensare a rinnovare contratti a tempo determinato
magari per 10 o 15 anni senza prevedere un diritto all'assunzione. Nel
decreto Dignità appena approvato dal governo viene ridotto a 2 anni il
periodo massimo di possibilità per i datori di lavoro privati di
stipulare contratti a tempo determinato mentre nella scuola tutte/i
sappiamo che si può permanere nella precarietà a vita.Il movimento dei
precari ha avuto anche la difficoltà di riconoscersi come tale
dividendosi spesso in frazioni a volte anche contrapposte. Noi crediamo
che adesso sia il momento di ritrovare compattezza ed unità.
L'emendamento al decreto “milleproroghe”, passato al Senato il 3 agosto
scorso, ce ne offre l'opportunità. Sappiamo che tale emendamento può
essere oggetto di diverse critiche, pur tuttavia riteniamo che possa
costituire un primo passo verso il riconoscimento di un diritto.Per
questo sollecitiamo tutte le organizzazioni sindacali, le associazioni
dei precari, le/i docenti a partecipare attivamente e in massa alla
giornata di mobilitazione che stiamo costruendo per l'11 settembre, data
in cui il decreto approderà alla Camera.Testo dell'emendamento
approvato al SenatoI docenti che hanno conseguito l’abilitazione entro
l’anno accademico 2017/2018 possono inserirsi nella fascia aggiuntiva
delle graduatorie ad esaurimento di cui all’articolo 1, commi 605,
lettera c), e 607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e successive
modificazioni, ivi inclusi i docenti in possesso di diploma magistrale o
d’insegnamento tecnico-professionale entro l’anno scolastico 2001/2002.
Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca sono fissati i termini per l’inserimento nelle predette
graduatorie aggiuntive a decorrere dall’aggiornamento previsto nell’anno
scolastico 2017/2018 per il successivo triennio.
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