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Terni, questura nel caos il pm chiede misura cautelare per l'ex dirigente della Digos di Terni Moreno Fernandez

lunedì 3 giugno 2013 · Posted in , , ,


Dopo l’interrogatorio durato tre ore il magistrato Elisabetta Massini è tornata alla carica chiedendo per l’ex dirigente della Digos Moreno Fernandez la misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici, nell'ambito delle indagini a suo carico. Nei giorni scorsi era stata respinta dal gip quella degli arresti domiciliari.
Fernandez (da pochi giorni trasferito a Roma) è accusato di aver portato avanti indagini parallele e illegali.
Le accusa vanno dall’abuso di ufficio al favoreggiamento personale la violazione e rivelazione di segreti d’ufficio e il falso in atto pubblico.

In sostanza c’è l’ipotesi da parte della Procura che il dirigente della questura a volte abbia agito aldilà delle regole fissate dalla legge. Ora la indagini mirano ad individuare se qualcuno lo abbia aiutato e se abbia avuto autorizzazioni in tal senso: il numero degli indagati potrebbe aumentare.

Tra gli episodi più gravi c’è sicuramente quello che riguarda il giudice ternano Pierluigi Panariello e sua moglie (avvocato). Secondo l’accusa il giudice sarebbe stato fatto pedinare per conoscere le sue abitudini mentre il telefono della donna sarebbe stato intercettato.
Episodi nati, secondo la ricostruzione accusatoria, dopo che lo stesso giudice Panariello aveva smontato le indagini su un gruppo di curdi e italiani che avevano messo su un’organizzazione per fornire falsi permessi di soggiorno in tutta Italia che aveva portato all’arresto di nove persone, facendo cadere a sorpresa l’accusa di associazione a delinquere.

Un’attività di intercettazioni e pedinamenti di giudice e signora che per l’accusa sarebbero state condotte in modo «arbitrario e sulla base di risentimenti personali, e senza l’avallo della procura». Questa indagine probabilmente verrà stralciata e inviata alla Procura competente in questo caso di Firenze.
Tra gli episodi contestati a Fernandez c’è anche quella delle pressioni per far rimanere a Terni un collaboratore di giustizia.
Ma anche quella che ha meno rilevanza giudiziaria e riguarda la richiesta di un politico fatta a Fernandez di controllare acquisire i dati personali di un profilo Facebook di una donna ternana, senza le dovute autorizzazioni.

Un favore intercettato dalla Procura che però ora si è ritorto contro di lui. Ma c’è anche quella sul mondo del tifo relativa all’emissione di Daspo, le misure che vietano l’accesso allo stadio. Ora sarà, il gip Simona Tordelli a dover decidere se accogliere la richiesta interdittiva fatta dal pm Elisabetta Massini. Certo è che in questura il nervosismo aumenta con molti uffici che sono in ebollizione

Terni, pedinato il gip Panariello: indagato Moreno Fernandez, l’ex capo della Digos. Il fascicolo a Firenze (3)

Il pm Elisabetta Massini ha chiesto una misura cautelare interdittiva per l'ex capo della Digos Fernandez. La decisione del giudice nei prossimi giorni

Finora sul registro d’indagati c’è solo il suo nome. Ma presto potrebbero aggiungersene altri. Sono nove i capi di accusa contestati dal sostituto procuratore Elisabetta Massini a Moreno Fernandez, l’ex dirigente della Digos di Terni trasferito recentemente a Roma, indagato perché per la procura avrebbe pedinato il gip Pier Luigi Panariello. Interrogato venerdì scorso dal gip, il funzionario avrebbe risposto punto su punto alle contestazioni mosse dal pm, che per lui ha chiesto l’emissione di una misura cautelare interdittiva. Fra queste ci sono il favoreggiamento, l’abuso d’ufficio, la violazione e rivelazione di segreti d’ufficio e il falso in atto pubblico.
Le indagini Nel mirino dell’accusa  sono finiti diversi episodi nei quali il dirigente della Digos avrebbe agito in deroga ai ‘paletti’ fissati dalla legge per il suo ufficio. Non solo i pedinamenti al giudice dunque, che costituiscono uno stralcio autonomo del fascicolo, ma anche pressioni e forzature – dal punto di vista della procura – che si sarebbero realizzate in alcune attività di indagine, ma anche nei contatti per far rimanere a Terni un collaboratore di giustizia. Fino alle intercettazioni di un profilo Facebook di una donna di Terni, senza le dovute autorizzazioni.
Il giudice pedinato Fra le contestazioni, però, ce n’è una più grave e  certamente molto più delicata delle altre: quella relativa al presunto pedinamento del giudice Pier Luigi Panariello. Una contestazione che si è trasformata in uno stralcio di fascicolo che ha già preso la strada di Firenze, distretto di corte d’appello competente per tutte le questioni che riguardano i magistrati umbri.
Le indagini  Il giudice Pier Luigi Panariello si è occupato, tra l’altro, di una indagine relativa ad alcuni Daspo irrogati a dei tifosi, e di un’altra indagine, sempre della Digos di Terni, di una presunta associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La vicenda è quella, già pubblicata da Umbria24, relativa ai presunti pedinamenti eseguiti nei confronti del magistrato. Un’attività che per l’accusa sarebbe stata condotta in modo ‘arbitrario’ e sulla base di risentimenti personali. E – soprattutto – senza l’avallo della procura.
Decisione del gip L’inchiesta promette di allargarsi e travolgere anche altre persone all’interno della questura di Terni. Intanto per i prossimi giorni è attesa la decisione del gip di Terni sulla richiesta di misura cautelare avanzata dal pubblico ministero Elisabetta Massini nei confronti dell’ex numero uno della Digos di Terni.
di Fabio Toni e Francesca Marruco, tratto da UMBRIA24

Allontanato da Terni il dirigente della DIGOS Moreno Fernandez (2)




il sig. Fernandez è quello seduto a destra

E' in corso un’indagine della procura di Terni sul alcune vicende avvenuto negli ultimi mesiche rientrerebbero  nell’espletamento dell’attività  d’indagine in alcune inchieste.  Si aspetta  lunedì la decisione del gip sull’ex dirigente della Digos, Moreno fernandez, a cui la procura avrebbe contestato le  ipotesi di reato di abuso d’ufficio, d’induzione a violare il segreto d’ufficio, falso in atto pubblico, le false dichiarazioni al pm, le rivelazioni di segreto d’ufficio e l’omessa denuncia di reato

Intanto venerdì l’indagato avrebbe risposto al gip a cui avrebbe riferito dei fatti diversi. Poi da queste ipotesi di reato sarebbero partite anche  altre indagini che da cui potrebbero scaturire iscrizioni nel registro degli indagati per altre persone. 

Un’ultima parte delle indagini, spostata per competenza alla procura di Firenze, riguarderebbe le intercettazioni e il pedinamento di un giudice e della moglie, il tutto riguarderebbe alcuni provvedimenti Daspo che sarebbero stati irrogati a dei tifosi.

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