14 NOVEMBRE SCIOPERO EUROPEO
Dalle piazze
spagnole, dal popolo portoghese, dalle lotte greche proviene la proposta di uno
sciopero dei lavoratori contro l’Europa delle banche, contro il debito e l’austerità,
per la riappropriazione della ricchezza e della democrazia.
SCIOPERIAMO E SCENDIAMO IN PIAZZA MERCOLEDÌ 14
NOVEMBRE:
Contro le politiche dell’UE
BCE e del FMI che
stanno impoverendo e precarizzando donne e giovani, lavoratori e migranti,
impiegati e pensionati.
Contro le politiche
recessive e antipopolari che anche in Italia stanno smantellando diritti e tutele
grazie al governo Monti e alla maggioranza PD/PDL/UDC che lo sostiene.
Contro l’appoggio
alle politiche neoliberiste da parte della Confederazione Europea dei Sindacati e
contro la concertazione neocorporativa di
CGIL/CISL/UIL/UGL, che condividono di fatto la riscrittura neoliberista della legislazione
sul lavoro ed il blocco della contrattazione.
Contro le burocrazie
politiche, partitiche, imprenditoriali e sindacali, che compartecipano
al
massacro sociale e
monopolizzano la “democrazia”.
Per la ricomposizione
e l’unità delle lotte dei popoli europei
Per la
socializzazione dei beni comuni: acqua, sapere e sanità.
Anche in Umbria alla crisi strutturale del
sistema produttivo si sommano le politiche di austerità che hanno tagliato il
reddito dei lavoratori e ridotto i servizi. Nella nostra regione c’è stato il crollo
della produzione industriale e della ricchezza locale, la perdita di circa
20mila posti di lavoro e la cassintegrazione per circa 30mila addetti.
QUESTI SONO I TAGLI PRINCIPALI:
- riduzione del
fondo per la non autosufficienza e taglio dei servizi assistenziali;
- riduzione delle
risorse per la sanità, taglio dei servizi di base e ospedalieri e reintroduzione
dei ticket;
- tagli dei
trasferimenti per il trasporto pubblico locale, aumento del costo del biglietto
e riduzione
delle linee;
- riduzione del
tempo scuola, delle cattedre, del sostegno alle disabilità, sovraffollamento
delle
classi, espulsione
dei precari con la perdita complessiva di oltre 2000 posti di lavoro tra
docenti e
personale ATA;
- dequalificazione
degli insegnamenti universitari, introduzione dei privati nella gestione,
aumento
delle tasse e
diminuzione delle risorse per la didattica e la ricerca.
Anche in Umbria il
sistema politico sta dimostrando tutti i suoi limiti in termini di democrazia e
partecipazione, avvitato sulle dispute interne ai partiti ed alle coalizioni e
sui nuovi
assetti di potere
nella gestione del territorio regionale, come è evidente dal processo incerto e
confuso della riforma
regionale e del servizio sanitario regionale.
Le decine e decine di
vertenze locali in tema di utilizzo delle risorse ambientali dimostrano invece che c’è bisogno di un’altra democrazia e di un
nuovo welfare, oltre le privatizzazioni e
le gestioni pubbliche
asservite e clientelari. Le principali lotte sul territorio sono quelle
- in tema di gestione
del ciclo dei rifiuti: le battaglie contro l’incenerimento a Terni e a
Perugia,
le vertenze no tubo e
contro gli impianti a biomasse.
Nel
trasporto pubblico locale la vicenda disastrosa di Umbria Mobilità.
In tema di attuazione
e rispetto dell’esito referendario sulla acqua pubblica le vertenze di
autoriduzione delle bollette contro l’illegittimo addebito della quota di profitto
per il gestore
e contro
l’addebito illegale del canone di depurazione e del deposito cauzionale.
IN UMBRIA PRESIDIO REGIONALE DELL’AUTORGANIZZAZIONE
E DEL SINDACALISMO DI BASE, PERUGIA 14 NOVEMBRE DALLE ORE 9,30 IN PIAZZA ITALIA
CONFEDERAZIONE COBAS - UNIONE SINDACALE
DI BASE
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