L'8 novembre Israele ha lanciato un ennesimo
attacco contro la Striscia di Gaza assediata e occupata. Negli ultimi giorni
Israele ha intensificato i bombardamenti aerei e navali che, ad oggi, hanno
ucciso almeno 21 palestinesi, di cui almeno 6 bambini e ha ferito oltre 200 persone,
prevalentemente civili. Tra i morti il capo dell’ala militare di Hamas, la cui
auto è stata colpita da un missile israeliano in un’azione di omicidio mirato. I
gruppi della resistenza armata palestinese da parte loro hanno reagito
lanciando varie decine di missili verso Israele provocando la morte di 3 civili.
Cresce il timore per un’imminente invasione di terra dell’esercito israeliano. 
 
Questo attacco su larga scala da
parte di Israele, denominato Operazione Pillar of Defence (colonna di difesa), sta
provocando un'escalation di violenza contro la Striscia che rischia di ripetere
i massacri compiuti nel 2008-09 con l’Operazione Piombo Fuso, che uccise più di
1.400 palestinesi, ferendone più di 5.000, soprattutto civili.
 
Gli Stati Uniti e l'Europa sono
riusciti finora ad impedire un ricorso palestinese alle istituzioni
internazionali di giustizia per i crimini contro l'umanità commessi da Israele
durante il massacro, ,documentati anche da una missione d’inchiesta delle
Nazioni Unite (Rapporto Goldstone). Devono essere intraprese misure urgenti per
impedire a Israele di agire di nuovo con impunità.
 
La comunità internazionale deve
intervenire con urgenza per fermare questi violenti attacchi e per porre fine
all’assedio illegale che imprigiona 1,6 milioni di palestinesi a Gaza. 
 
INVITIAMO TUTTE/I A MOBILITARSI IN
SOLIDARIETÀ CON LA POPOLAZIONE DI GAZA E A INTRAPRENDERE INIZIATIVE PER FERMARE
L’ATTACCO.
 
È un dovere per tutti i sostenitori
del diritto internazionale e dei diritti umani universali fare in modo che
Israele sia messo di fronte alle proprie responsabilità attraverso misure
efficaci, come quelle richieste dal movimento globale per il Boicottaggio,
Disinvestimento e Sanzioni (BDS).
Ci uniamo al Comitato nazionale
palestinese per il BDS (BNC), la più ampia coalizione della società civile
palestinese, che include tutti i maggiori partiti politici, sindacati, movimenti
sociali e reti di ONG, per chiedere:
- alla gente di coscienza in tutto il mondo di intensificare
le campagne BDS in modo che Israele sia messo di fronte alle proprie
responsabilità, e di fare pressione sul proprio governo per sospendere
immediatamente il commercio di armi con Israele, applicare delle sanzioni
commerciali, e consegnare alla giustizia tutti i funzionari e militari
israeliani che sono stati coinvolti, a tutti i livelli, nei crimini di Israele
contro i palestinesi a Gaza;
- alle organizzazioni della società civile, compresi sindacati, università,
gruppi studenteschi e ONG, di boicottare i prodotti israeliani, disinvestire
da tutte le aziende israeliane e internazionali che sono complici con
l'occupazione israeliana e l'apartheid, ed esigere dai governi l’attuazione
di un embargo militare e di sanzioni commerciali contro Israele;
- ai governi, in particolare a quello italiano, di
impegnarsi a proteggere il diritto dei palestinesi alla vita e
all’auto-determinazione e di imporre sanzioni contro Israele in modo che
ponga immediatamente fine al suo assalto e cessi il suo assedio illegale della
Striscia di Gaza e le sue politiche di colonialismo e apartheid che opprimono
il popolo palestinese.