L’emendamento è stato infatti presentato da 
Simonetta Rubinato , deputata veneta e sindaco di Roncade che ha preceduto di 
qualche anno la Puppato nella scalata al parlamento nazionale, ma sempre dentro 
un ambiguo groviglio catto-centrista. Ed eccola esultare: ”I relatori hanno 
accolto il mio suggerimento di far escludere questa somma dal patto di 
stabilità, trovando copertura nel fondo per la compensazione degli effetti 
finanziari, rendendola così effettivamente erogabile. E il governo è stato 
battuto. Una battaglia vinta a favore delle famiglie e in particolare della rete 
delle scuole paritarie che fa risparmiare allo Stato ogni anno, solo in Veneto, 
500 milioni di euro”.
E’ un intrico di bugie perché gli enti pubblici 
veneti sono generossissimi in proprio con le scuole private: comuni che 
singolarmente spendono centinaia di migliaia di euro, Regione che scuce 14, 5 
milioni di euro (2011) , mentre l’unica cosa che fa per la scuola pubblica è di 
regalare la bibbia agli scolari, tutta serie di scatole cinesi di contributi 
alle “paritarie” che alla fine raggiungono cifre astronomiche. Ma non è tanto il 
conto della spesa che la Rubinato nemmeno sa fare ciò che conta, è la logica 
classista e demenziale che viene nascosta sotto il capitolo del risparmio. A 
seguirla la Rubinato si sarà compiaciuta del fatto che la Regione Veneto – per 
risparmiare – abbia negato alle donne di oltre 65 anni i farmaci anticancro. E 
anzi sarà piuttosto contrariata perché Zaia piuttosto che fare la figura del 
becchino si è rimangiato la decisione non appena essa è stata resa nota. Seguire 
questa logica significa distruggere qual po’ di welfare che è rimasto come in 
effetti sta avvenendo.
Ma questa becchina della scuola pubblica 
dovrebbe solo vergognarsi assieme a tutto un sistema politico che foraggia con 
223 milioni chi può permettersi di mandare i figli alle scuole private e riesce 
a trovare solo 200 milioni per l’assistenza ai disabili gravi. E credo che 
dovrebbe vergognarsi l’intero Pd che tace e fa il mendace. Del resto a Bologna 
si è alleato al Pdl e alla Curia nel tentativo di impedire il referendum proprio 
sui fondi alle private. Tutto ciò che si può dire e auspicare è che arrivi un 
Amen.
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