Il Collegio Docenti dell’ITE “F. Carrara” di Lucca, nell’ambito della competenza generale in campo didattico prevista
dall’art. . 7 del D.Lgs, n. 297/94, esprime
una valutazione decisamente negativa
dei ddl di stabilità per il 2013 e del
ddl Aprea – Ghizzoni per le gravi
ricadute sull’attività didattica.
Poiché ci viene chiesto continuamente di educare alla
Cittadinanza e alla Costituzione e perché crediamo che è quel che si fa, non quel che si
dice, che viene recepito dagli studenti
riteniamo che siano proprio i
comportamenti e i fatti ad avere una vera valenza educativa. Si cresce in un
modo o in un altro a seconda dei comportamenti che si vedono, degli esempi che
si hanno davanti. Quando, invece, quel che si dice e quel che si fa non
coincidono si insegna solo ad essere ipocriti: quindi ora più che mai c’è bisogno
di fatti e non di parole.
In particolare,
l’innalzamento a parità di stipendio di 1/3 dell’ orario di insegnamento
frontale dei docenti (art. 3 Legge di stabilità per il 2013), tramite una legge che invade una tipica materia
contrattuale,
-
viola il
principio di proporzionalità tra quantità del lavoro e retribuzione previsto
dall’art.36 Cost;
-
non
tiene conto del lavoro collegiale e, soprattutto, della preparazione delle
lezioni, dell’aggiornamento individuale e collegiale, della preparazione e
correzione dei compiti; contribuisce, quindi,
alla delegittimazione del lavoro dei docenti , con conseguenze negative
anche sul piano relazionale e didattico nei rapporti con studenti e famiglie;
-
comporta un’ulteriore dequalificazione della
scuola pubblica, sia per l’innalzamento del numero di classi e studenti per
ogni docente ( e si tratta spesso di
“classi pollaio” cioè sovraffollate e non sicure), sia per l’obbligo di
insegnare anche materie (che di fatto non si conoscono) in base solo alla
laurea anche senza abilitazione
Inoltre, il ddl Aprea –
Ghizzoni, approvato
dalla Commissione Cultura della Camera in sede deliberante il 10.10.12 subordina il Collegio dei docenti al
Consiglio dell’Autonomia, in cui entrano i privati anche con la possibilità di
finanziamenti e, tramite il Nucleo di finta “autovalutazione”, costringe i docenti ad adattare la programmazione
didattica alle prove Invalsi e quindi si viola l’art. 33 della Costituzione
Per segnalare come il
lavoro dei docenti non si riduca alle 18 ore di insegnamento e per dare risalto
alla propria posizione, il Collegio dei docenti , in linea con quanto sta
accadendo in moltissime Istituzioni scolastiche in tutto il Paese, delibera :
-
di non effettuare visite guidate e
viaggi di istruzione;
- di non
attivare le funzioni strumentali, salvo quella per l’orientamento;
-
di non attivare in parte i
progetti proposti.
Il
Collegio è consapevole delle problematiche connesse a tali decisioni, ma le
considera indispensabili di fronte alla tendenziale dequalificazione della
scuola pubblica e al potenziamento di quella privata. Le scelte assunte in
questa seduta sono tese ad un obiettivo
comune a genitori, studenti, docenti, personale ATA e cittadini democratici:
salvare l’Istituzione della Scuola Pubblica sancita dalla Costituzione (in
particolare art. 33, 34 e 36)
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