Siamo giunti al termine dell’anno scolastico e, in questo periodo, i dirigenti sono molto attenti a sciorinare una serie di obblighi a cui, secondo loro, dovremmo attenerci. Ecco, diciamo che a volte nel farlo, di sicuro senza malizia, tendono ad aumentarli in modo esponenziale; sapere quando ciò accade è una buona norma di autodifesa. Ovviamente se si vuole fare un favore alla scuola si è liberissimi di farlo, ma almeno che esso venga vissuto come tale e non mascherato da un nostro presunto dovere.
1. Se vi dicono che siete obbligati a preparare le prove per gli esami di settembre entro la fine del vostro contratto, sappiate che non è affatto vero. Nessuno può essere costretto a una prestazione lavorativa che andrà utilizzata due mesi dopo la fine del suo contratto.
2. Se vi dicono che siete obbligati a fare i corsi di recupero perché il vostro contratto scade il 30 giugno o il 30 agosto, è falso. Essi non sono compresi nel vostro contratto, e se li farete devono essere pagati a parte.
3. Se vi dicono che inserire i voti tramite il Valuta web è obbligatorio, mentono; questa procedura è consuetudinaria ma non doverosa. L’unico documento che siamo tenuti a compilare è il registro.
4. Se sostituite in modo continuativo il titolare, compresi i periodi di sospensione delle attività (vacanze di Natale/Pasqua), per 150 giorni o per 90 nelle classi terminali, la scuola è obbligata a prorogarvi il contratto per lo scrutinio.
5. Se invece non rientrate nel punto 4 e avete una supplenza fino al termine delle lezioni, la scuola deve staccarvi il contratto e farvene un altro per i soli giorni di scrutinio ma voi, magari stanchi di essere trattati come lavoratori a cottimo, non siete affatto obbligati ad accettarlo.
6. Se avete il contratto fino al 30 giugno e vi dicono che, proprio per questo, dovete: pulire, rassettare, ammucchiare, spostare materiale vario, è falso. Dalla normativa non è prevista a scuola nessuna presenza a meno che questa non sia inclusa nel piano annuale delle attività deliberato, in autunno, dal collegio docenti.
7. Se vi dicono che non tenete agli studenti, al vostro lavoro o alla Scuola perché decidete di non fare ciò che da voi ci si aspetta, ovvero lavorare come chi è in ruolo per poi pagarvi meno e indurvi a non far rispettare i vostri diritti, rispondete loro, se siete calmi, che il volontariato è una scelta e non un obbligo; se invece siete un po’ nervosi, mandateli pure a quel paese … quando ce vò ce vò!
Coordinamento Precari Scuola Bologna
Powered by Blogger.