Nel frattempo gli Uffici scolastici regionali avevano assunto in ruolo 7.479 maestri di scuole elementare e materna cui occorre aggiungere altri 22mila supplenti: quasi 9mila dalle liste provinciali e oltre 13mila dalle prime fasce delle graduatorie d’istituto. Per questi ultimi la prospettiva è quella di vedersi cancellare dalle graduatorie in cui sono stati inseriti per decisione temporanea dei giudici e ritornare nelle terze fasce d’istituto. Con chance ridotte di essere assunti anche per una semplice supplenza. Per chi è stato assunto in pianta stabile si preannuncia lo spettro del licenziamento perché, per la maggior parte di questi, nella nomina in ruolo c’era una postilla: la cosiddetta clausola risolutiva che sarebbe scattata in caso di giudizio negativo da parte del Consiglio di stato. Per salvare capra e cavoli l’unica soluzione sarebbe quella di riaprire le graduatorie ad esaurimento. Ma senza un governo di riferimento l’ipotesi complicata. E il licenziamento di 7mila e 500 docenti è dietro l’angolo
Sciopero della fame per i diplomati magistrali: oltre settemila rischiano il posto
Nel frattempo gli Uffici scolastici regionali avevano assunto in ruolo 7.479 maestri di scuole elementare e materna cui occorre aggiungere altri 22mila supplenti: quasi 9mila dalle liste provinciali e oltre 13mila dalle prime fasce delle graduatorie d’istituto. Per questi ultimi la prospettiva è quella di vedersi cancellare dalle graduatorie in cui sono stati inseriti per decisione temporanea dei giudici e ritornare nelle terze fasce d’istituto. Con chance ridotte di essere assunti anche per una semplice supplenza. Per chi è stato assunto in pianta stabile si preannuncia lo spettro del licenziamento perché, per la maggior parte di questi, nella nomina in ruolo c’era una postilla: la cosiddetta clausola risolutiva che sarebbe scattata in caso di giudizio negativo da parte del Consiglio di stato. Per salvare capra e cavoli l’unica soluzione sarebbe quella di riaprire le graduatorie ad esaurimento. Ma senza un governo di riferimento l’ipotesi complicata. E il licenziamento di 7mila e 500 docenti è dietro l’angolo