E’ parere largamente diffuso che, sebbene nell’oceanico NO alla riforma costituzionale abbiano certamente contato le volontà di difendere il poco che resta della democrazia istituzionale e della abbondantemente svilita Costituzione, l’elemento principale del NO sia stato il rifiuto delle politiche sociali ed economiche del governo Renzi, e in particolare della “cattiva scuola” della legge 107 e del Jobs Act.
Dichiarare il falso sull’effettiva presenza a lavoro legittima il licenziamento
Rileva che “Assume che, ai sensi dell’art. 55 quater del D. Lgs. 165/2001, l’uso fraudolento delle apparecchiature atte a documentare la presenza sul luogo di lavoro e l’utilizzo alterato di queste ultime non si consuma solo nella commissione di condotte volte ad alterare fisicamente il sistema di rilevazione delle presenze ovvero nel far timbrare il cartellino da altri colleghi, ma anche nell’omessa registrazione dell’uscita dal luogo di lavoro e nella attestazione non veritiera sulla effettiva presenza sul luogo di lavoro.
Permessi 104, dipendente li utilizza per un viaggio all’estero. I giudici stabiliscono cosa si intende per assistenza
Marco Barone
Bonus 500 euro: per cinema e musei non è richiesto biglietto nominativo
ESPANDI Graduatorie ad esaurimento non si aggiornano fino al 2018/19, graduatorie di istituto II e III fascia nel 2017. Cambio provincia, disallineamento e problematiche
Il governo Gentiloni è una sfacciata fotocopia del precedente, con un prestanome alla guida.
decurtazione dello stipendio in caso di malattia fino a 10 giorni
- Patologie gravi che richiedono terapia salvavita (sono ricomprese non solo le assenze per l’effettuazione della terapia, ma anche quelle derivanti da infermità con nesso causale con la terapia stessa es. postumi della terapia);
- Infortunio sul lavoro, se riconosciuto con determinazione dell’INAIL;
- Malattie riconosciute dipendenti da causa di servizio, se almeno riconosciuta dal Comitato di Verifica per le cause di servizio;
- Stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità “riconosciuta”. La patologia invalidante deve essere riconosciuta da un giudizio medico legale emesso secondo le normative vigenti (non è richiesto alcun grado minimo di invalidità) e il certificato medico deve contenere in maniera esplicita il nesso causale tra invalidità riconosciuta e malattia in atto che ha determinato la prognosi clinica;
- Qualora il dipendente sia ricoverato presso un ospedale, o si rechi al pronto soccorso, o a seguito di un infortunio, o a seguito di un ricovero ospedaliero, qualora il periodo di riposo o di convalescenza sia stato ordinato dall’ospedale stesso (e non, successivamente, dal medico curante: in questo caso non risulta nessun legame ufficiale con il periodo di ricovero o con il precedente infortunio).
- Nei confronti dei dipendenti per i quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato: la visita fiscale non può essere prevista per due volte per lo stesso evento morboso. Ogni prolungamento della malattia può invece prevedere una successiva visita medica di controllo;
- Nei confronti dei dipendenti che si assentano per malattia per sottoporsi a “visite specialistiche” (La richiesta di visita di controllo si configurerebbe come ingiustificato aggravio di spesa per l’amministrazione in quanto l’avvenuta visita sarà giustificata con la presentazione dell’attestato da parte del dipendente).
- Assenze dovute ad infortuni sul lavoro riconosciuti dall’INAIL;
- Assenze per malattia dovute a causa di servizio riconosciuta dal Comitato di Verifica per le cause di servizio;
- Ricovero ospedaliero, in strutture pubbliche o private. Per “ricovero ospedaliero” si intende la degenza in ospedale per un periodo non inferiore alle 24 ore (comprensivo della notte);
- Ricovero domiciliare certificato dall’ASL o struttura sanitaria competente, purché sostitutivo del ricovero ospedaliero;
- I day-hospital;
- Assenze dovute a gravi patologie che richiedono l’effettuazione delle terapie salvavita, inclusa la chemioterapia (sono esclusi dalla decurtazione anche i giorni di assenza dovuti alle conseguenze certificate delle terapie salvavita temporaneamente e/o parzialmente invalidanti).
- I periodi di assenza per convalescenza che seguono senza soluzione di continuità un ricovero o un intervento effettuato in regime di day-hospital indipendentemente dalla loro durata per i quali è sufficiente una certificazione rilasciata anche dal medico curante pubblico o privato (la certificazione medica dovrà far discendere espressamente la prognosi dall´intervento subito in ospedale).
Cgil, Cisl e Uil svendono i contratti del P.I. e della scuola e danno una mano a Renzi per il referendum
Con gran fanfara massmediatica ed equivalente entusiasmo, Il governo Renzi, da una parte, e Cgil, Cisl e Uil dall'altra, hanno annunciato il varo dell'iter dei contratti del P.I. e della scuola, bloccati da ben 7 anni. Il documento prodotto al proposito è un elenco generale di intenti, accompagnato però da un'unica cifra economica, cioè l'aumento medio di 85 euro mensili (ovviamente lordi) per ogni lavoratore/trice. La cifra è già di per sè grottesca, equivalendo a circa 50 euro netti, di fronte ad una perdita salariale , maturata in questi 7 anni, di circa il 20% del salario del 2009. Ma in aggiunta va sottolineato che solo poco più della metà di tale cifra verrebbe assegnata direttamente e in paga base. Il documento, infatti, precisa che - sulla linea dell'accordo stipulato per i metalmeccanici dalla "triplice" - una parte dell'aumento "valorizzerà la professionalità e le competenze...e l'apporto individuale agli obiettivi di produttività" e che un'altra parte sarà indirizzata a "forme di welfare contrattuale, che integrino le prestazioni pubbliche..forme di fiscalità.. (volte) a sostenere lo sviluppo della previdenza complementare". E infatti nel contratto dei metalmeccanici, circa la metà dell'aumento salariale è indirizzato verso le pensioni integrative, i contributi salariali e quelli legati alla "produttività".
Inoltre, all'interno di un'accozzaglia di retorici luoghi comuni sul "merito", viaggia nel documento una esplicita minaccia: quella dell'introduzione di nuove norme per affrontare con "misure incisive e mirate, situazioni di disaffezione e demotivzione e contrastare fenomeni di assenteismo...con norme contrattuali che incentivino più elevati tassi di presenza".
Poi, ad aggravare ulteriormente le prospettive contrattuali per quel che riguarda la scuola, governo e "triplice" sindacale hanno intenzione di inserire nello specifico contratto tutte le peggiori nefandezze della legge 107. Infine, risulta davvero clamorosa la rapidissima accelerazione di questo accordo a soli tre giorni dal voto sulla riforma costituzionale. Cosicchè l'iniziativa non può che apparire un aperto regalo "referendario" a Renzi che, mentre può sembrare coerente per Cisl e Uil, in netta maggioranza a favore del SI', potrebbe sconcertare per la Cgil. In realtà quest'ultima ha applicato la tattica di Berlusconi che, mentre fa propaganda per il NO, autorizza le sue aziende a battersi per il SI'. La Cgil vuole assicurarsi, comunque vada il voto e nella convinzione che Renzi in ogni caso non sparirà, l'unica cosa che le interessa, la ripresa del simulacro della concertazione, anche a costo di rinunciare a qualsiasi difesa dei residui diritti dei lavoratori/trici.
Per quel che ci riguarda, nell'Esecutivo nazionale che terremo immediatamente dopo il voto referendario, decideremo le forme di lotta per cercare di battere questo sciagurato progetto del governo e della "triplice", da proporre ai lavoratori/trici indisponibili a questa colossale truffa contrattuale.
Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS