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SCIOPERO GENERALE venerdì 29 novembre SCIOPERA ANCHE LA SCUOLA

mercoledì 27 novembre 2024

 

SCIOPERO GENERALE


venerdì 29 novembre


SCIOPERA ANCHE LA SCUOLA


Venerdì 29 novembre i COBAS, insieme ad altri sindacati di base, hanno proclamato lo SCIOPERO GENERALE di tutto il lavoro pubblico e privato contro le politiche antipopolari dell’attuale Governo, che continuano ad attaccare salari, Sanità, Scuola e servizi.
Insieme alla lotta contro l’Autonomia differenziata, che rischia di frantumare l’unitarietà del Paese e mettere in pericolo la solidarietà e l’uguaglianza dei diritti, contrastiamo le scelte economiche di questo Governo che, in sostanziale continuità con quelle di Draghi, prevedono nella nuova legge finanziaria poche risorse per il rinnovo dei contratti pubblici e tagli per organici e servizi, mentre stanziano sostanziosi finanziamenti per oltre 2 miliardi di euro per le spese militari.

Per quanto riguarda in particolare la Scuola, per cui sono previsti ulteriori tagli agli organici [- 5.660 docenti e – 2.174 ATA], scioperiamo per:

  • investimenti utili a risolvere le concrete esigenze strutturali [edifici sicuri con servizi adeguati] e organizzative [organici del personale docente e ATA sufficienti] piuttosto che regalare miliardi di euro alle grandi aziende informatiche;
  • l’assunzione dei docenti e ATA precari/e su tutti i posti vacanti e disponibili, la semplificazione e la modifica delle procedure di reclutamento, fortemente condizionate dall’acquisto di certificazioni per “fare punti” e sul mercimonio di titoli che spesso lasciano a desiderare sulla loro effettiva capacità formativa;
  • aumenti contrattuali dignitosi, dopo che – dalla “contrattualizzazione” del nostro rapporto di lavoro – il potere di acquisto degli stipendi di docenti e ATA ha perso mediamente oltre il 30%, mentre quello dei dirigenti ha avuto un significativo aumento di oltre il 19%.

Un impoverimento generalizzato che colloca i docenti italiani, ad esempio, ben al di sotto della media tra tutti i paesi OCSE [- 20%] e lontanissimi dal livello medio delle retribuzioni delle nazioni del G7 [-37%].

  • difendere la previdenza pubblica, contro i fondi pensione negoziali come Espero che mettono nelle mani del mercato finanziario anche il nostro futuro e ci tendono il tranello del silenzio-assenso;
  • riaffermare la natura collegiale del nostro lavoro, fermando l’inserimento di quelle ulteriori gerarchie e ruoli forzosamente introdotti con le risorse del PNRR [tutor, orientatori, “docenti incentivati”, ecc.]. “Figure di sistema” che, insieme ai già esistenti “referenti”, “collaboratori”, “delegati”, ecc. nati con l’istituzione del Fondo dell’Istituzione Scolastica-FIS e cresciuti nell’era dell’Autonomia scolastica, contribuiscono a scardinare l’impianto partecipativo su cui si basa la Scuola disegnata dalla Costituzione;
  • evitare la riduzione del tempo scuola potenziando mense, trasporti e servizi per tutte le istituzioni scolastiche, contrastando illogici tagli e accorpamenti tra istituti eterogenei o distanti, e improvvisate “riforme” come l’accorciamento a quattro anni degli istituti tecnici e professionali o la nascita di improbabili Licei del Made in Italy;
  • il rispetto della libertà di insegnamento, di espressione e di dissenso, contro la deriva autoritaria che si sta diffondendo sempre più nella società [d.d.l. n. 1660/2024] come nella Scuola, dove con l’inasprimento del Codice di comportamento [d.P.R. n. 62/2013] e delle sanzioni disciplinari per docenti e ATA si intende mettere a tacere le voci critiche e dissenzienti rispetto a quei valori conservatori così ben delineati nelle nuove Linee guida per l’Educazione civica del ministro Valditara, incentrate sull’individualismo e la competizione;
  • limitare l’introduzione delle tecnologie digitali alle sole effettive esigenze didattiche e organizzative, evitando che il “tecno-ottimismo” diffusosi acriticamente a causa dei finanziamenti miliardari del PNRR comporti una surrettizia trasformazione e standardizzazione della didattica, l’aumento dei carichi di lavoro per docenti e ATA, l’estensione del tempo di lavoro ben oltre i limiti fissati dai contratti.

SCIOPERO GENERALE 29 Novembre 2024 – intera giornata

 SCIOPERO GENERALE

29 Novembre 2024 – intera giornata

Altro che consociativismo e concertazione di Cgil e Uil:

SERVE UNA GRANDE MOBILITAZIONE CONTRO

LE POLITICHE DI AUSTERITY DEL GOVERNO MELONI

  • Fermare la Guerra e l’Economia di Guerra
  • Aumentare salari e pensioni
  • Respingere i Tagli alla Sanità, Scuola e Trasporti
  • Garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
  • Impedire lo Scippo del TFR
  • Contrastare le privatizzazioni
  • Difendere il diritto di manifestare e scioperare
  • Vietare le discriminazioni di genere
  • Rilanciare l’edilizia popolare
  • Favorire le libertà sindacali nei luoghi di lavoro
  • Difendere l’ambiente e l’integrità dei territori

Cub, Sgb, AdL Cobas Varese Confederazione Cobas, Clap, Sial Cobas hanno indetto lo SCIOPERO GENERALE per l’intera giornata del 29 novembre 2024 per una mobilitazione generale e generalizzata, a sostegno di una articolata piattaforma che segni la distanza politica e di intervento da Cgil e Uil: firma-dopo-firma colpevoli dell’impoverimento dei lavoratori e del peggioramento delle loro condizioni di lavoro.

E’ ora di mobilitarsi contro: una Legge di Bilancio, fatta di tagli e sacrifici per i lavoratori e le masse popolari, contro le politiche belliciste del Governo Meloni, le spese militari e l’economia di guerra imposte senza alcun mandato , contro l’ipocrita silenzio sul massacro del popolo Palestinese e Libanese, nonché contro l’invio delle armi in Ucraina con cui si alimenta un pericoloso conflitto nel cuore dell’Europa

BASTA RINNOVI DEI CCNL A PERDERE FIRMATI DAI SOLITI NOTI

E’ ora di scioperare per un sostanziale aumento dei salari e delle pensioni (…altro che scippo del TFR a beneficio dei fondi integrativi di Cgil,CislUilUgl e affini) e il superamento delle norme sulla precarietà. Servono un potenziamento dei controlli ispettivi per garantire tutele e sicurezza nei luoghi di lavoro, fino alla approvazione della legge sugli omicidi sul lavoro.

NO A PRIVATIZZAZIONI E SVENDITE

L’assenza di una politica industriale è una piaga asfissiante per milioni di lavoratori e disoccupati: non si garantisce il futuro chiudendo e delocalizzando le filiere aziendali. LE privatizzazioni di Sanità, Scuola, Trasporti e Welfare non sono la soluzione ma sono un danno per lavoratori e masse popolari. Serve la ripubblicizzazione di ciò che è stato irresponsabilmente svenduto.

NO ALLE POLITICHE SECURITARIE E ALL’ATTACCO DELLA COSTITUZIONE

E’ urgente archiviare il D.L. 1660la crescente emergenza sociale non è e non può essere una questione di ordine pubblico, pur di imporre una involuzione autoritaria.

Le modifiche costituzionali sul Presidenzialismo sono una iattura ed evidenziano l’intenzione di stravolgere la Costituzione: mobilitarsi è un dovere oltre che una necessità.

IL PROBLEMA DELLA CASA NON SI RISOLVE CON GLI ARRESTI

La mancanza di alloggi e del caro affitti si contrasta con lo sviluppo dell’edilizia popolare e non perseguendo chi cerca di assicurarsi un tetto.

LE DISCRIMINAZIONI DI GENERE NEGANO DEMOCRAZIA E UGUAGLIANZA

Le discriminazioni di genere che colpiscono le donne sul lavoro e nella società sono destinate ad aumentare se non si impone un superamento della gestione paternalista della questione femminile: è paradossale che il Governo smani, addirittura, per rivedere la legge sull’aborto pur di mettere le mani sul corpo delle donne.

NO ALLA AUTONOMIA DIFFERENZIATA CHE FA MALE AI LAVORATORI

E’ necessario fermare l’approvazione della legge sull’Autonomia Differenziata che punta ad allargare le differenze sociali tra territori: si affannano a parlare di “nazione” ma quando si tratta di favorire gli interessi degli speculatori sono disposti rinnegare se stessi.

E’ URGENTE GARANTIRE LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO

E’ urgentassicurare la democrazia nei luoghi di lavoro pubblici e privati: è inaccettabile il monopolio alle OO.SS. scelte dalle controparti e il divieto imposto ai lavoratori di scegliere da chi e come farsi rappresentare, peraltro impedendo l’esercizio del diritto di sciopero.

NON ESISTE L’EMERGENZA IMMIGRATI MA IL PERICOLO RAZZISTA

La tanto agitata emergenza immigrazione e la vergognosa soluzione del Governo fascio-leghista con le deportazioni in Albania sono ormai messe alla sbarra, non solo dalla magistratura ma addirittura da Confindustria. Gli sproloqui di Salvini manifestano il vuoto cosmico delle politiche del Governo.

LE DEVASTAZIONI AMBIENTALI SONO IL RISULTATO DELLO SFRUTTAMENTO

Le devastazioni ambientali sono diventate una realtà con cui siamo costretti a fare i conti ormai ogni giorno: serve avviare immediatamente il risanamento e la messa in sicurezza dei territori, nonché è diventato impellente imporre una tutela reale dell’ambiente contro uno sviluppo predatorio e indiscriminato.

SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO

29 NOVEMBRE 2024 – INTERA GIORNATA

LE SIGLE DEL SINDACALISMO DI BASE

ORGANIZERANNO MANIFESTAZIONI, INIZIATIVE, ASSEMBLEE

LA PAROLA PASSA A NOI! CE LO CHIEDE LA STORIA!

CUB –SGB-ADL COBAS – CONFEDERAZIONE COBAS – SIAL COBAS 

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