Le ultime informazione in relazione al personale precario della scuola ci dicono essere circa 250.000, comprendendo in tale numero anche le nomine da MAD: Probabilmente è un numero per difetto. In ogni caso si perpetua la ‘quantità’ di personale precario degli ultimi 15-20 anni che indica come il tema del reclutamento nella scuola è un problema endemico. A nostro modo di vedere non è un deficit casuale ma una scelta ministerial-governativa che opta per spendere il meno possibile per il settore ‘istruzione’: un precario/a viene a costare complessivamente tra i 5 e i 6.000 € in meno di un soggetto stabilizzato/a. Questo fa anche il paio con la procedura IPER FARRAGINOSA definita dal passato ministro Bianchi che di fatto allungava a mediamente 5 anni post laurea il percorso di ingresso nella scuola. Ora si dice che si metterà mano alla legge 79/2022 che ha convertito il decreto Bianchi: riteniamo che solo una mobilitazione dei diretti interessati può consentire di superare gli steccati, il percorso ad ostacoli che frammenta e allunga la stabilizzazione nel mondo della scuola.
L’articolo che qui di seguito postiamo fa il punto della situazione ad oggi. G.Z.
RECLUTAMENTO DOCENTI ULTIME NOVITÀ*
Il Ministero dell’istruzione e del merito ha incontrato, infatti, i sindacati il 17 gennaio scorso per aprire un confronto sul tema del reclutamento degli insegnanti. Si è trattato di un incontro sostanzialmente di natura tecnica, con il capo gabinetto del MIM, Giuseppe Recinto, in cui si sono discussi alcuni dei temi fondamentali della riforma del reclutamento dei docenti e le iniziative che il Ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, sta valutando per risolvere il problema del precariato e delle assunzioni del personale docente.
Già nelle settimane scorse, attraverso diverse dichiarazioni, il Ministro Valditara ha espresso la volontà di apportare delle modifiche al nuovo percorso per assumere gli insegnanti elaborato dall’ex Ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, e soprattutto di cambiare i concorsi scuola. Questo perchè le procedure concorsuali bandite fino ad oggi si sono rivelate insufficienti a coprire tutti i posti vacanti nelle scuole, continuando a rendere necessario il ricorso alle supplenze e ai docenti precari. Inoltre, l’attuale sistema di reclutamento si è dimostrato un flop, con procedure farraginose e tempistiche inadeguate a rispondere alle esigenze della scuola.
Dunque, da parte ministeriale, c’è la ferma intenzione di modificare il sistema di reclutamento del personale docente e i prossimi bandi di concorso per insegnanti, al fine di attuare quanto prima la riforma del reclutamento che, lo ricordiamo, è tra i punti cardine del PNRR. Come riportato dal sindacato Anief, durante l’incontro con i sindacati il capo gabinetto del Ministero ha espresso l’intenzione innanzi tutto di intervenire sulla fase transitoria prevista dalla riforma del reclutamento introdotta dal decreto PNRR2 convertito il legge (decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36 convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79). Tra marzo e aprile potrebbero essere banditi già nuovi concorsi per docenti, mentre si stanno valutando soluzioni per l’immediata immissione in ruolo sui posti di sostegno e il c.d. doppio canale per le assunzioni chiesto dai sindacati, ovvero l’utilizzo sia dei concorsi che delle GPS per reclutare gli insegnanti.
LE ESIGENZE DEL MINISTERO
L’incontro tra il Ministero dell’istruzione e i sindacati del 17 gennaio è solo il primo step di un confronto che, sicuramente, richiederà ulteriori approfondimenti per concordare soluzioni veloci e concrete che diano avvio alla riforma del reclutamento degli insegnanti. Questi interventi si rendono necessari e urgenti, dato che il Ministro Valditara si trova a dover risolvere diversi problemi, tra cui:
- dare attuazione alla riforma del reclutamento, che presenta delle criticità per quanto riguarda la fase transitoria (fino al 31 dicembre 2024) per i precari, che sia per il Ministero che per i sindacati non corrisponde alle reali necessità della scuola e va rielaborata in una formula che sia concretamente attuabile. Senza contare che manca ancora il decreto attuativo per la formazione iniziale prevista dal nuovo percorso per le assunzioni in ruolo. Ricordiamo che, invece, è già stato pubblicato il decreto sul percorso di formazione e prova per i docenti (trovate il testo con il regolamento qui);
- ridurre il precariato;
- effettuare le 70 mila assunzioni di docenti entro il 2024 previste dal PNRR. Un’obiettivo, quest’ultimo, che il Ministro Valditara ha già definito irrealizzabile entro i tempi previsti, evidenziando la necessità di una proroga.
LE IPOTESI AL VAGLIO
Stando a quanto emerso durante l’incontro con le organizzazioni sindacali, il Ministero starebbe al momento valutando le seguenti soluzioni:
- bandi annuali per assumere i docenti, già previsti dalla legge 79/2022;
- concorsi riservati ai precari, aperti anche agli idonei delle procedure concorsuali già espletate con la possibilità di acquisire ulteriori CFU per integrare la formazione. Il primo concorso dovrebbe uscire in primavera e essere rivolto ai docenti con almeno 3 anni di servizio e in possesso di 24 CFU;
- doppio canale di reclutamento, ovvero assunzioni sia tramite procedure concorsuali che attingendo dalle GPS, per assumere i precari presenti nella prima e seconda fascia delle graduatorie;
- assunzione degli specializzati sul sostegno che hanno conseguito il titolo entro il 30 giugno 2023 con contratto finalizzato al ruolo.
Il confronto proseguirà attraverso prossimi incontri tra il Ministero e le organizzazioni sindacali. Dunque occorre attendere per sapere con certezza quali saranno le misure che il Ministro deciderà di attuare.