Malgrado i pesanti interventi di
        molti presidi e degli “invalsiani”, nonostante le pressioni su
        docenti ed Ata perché si piegassero alla presunta obbligatorietà
        dei quiz Invalsi e gli illegali tentativi di sostituzione del
        personale in sciopero o di “riorganizzazione” del servizio,
        tradotta ammassando intere classi in un’aula per imporre gli
        indovinelli, la lotta contro la scuola-quiz e la scuola-miseria
        è oggi partita bene, nel primo dei tre giorni di sciopero
        convocati dai Cobas. In migliaia di classi delle elementari le
        prove sono saltate, grazie allo sciopero di tanti docenti ed Ata
        ma anche alla sacrosanta decisione di molti genitori di tenere i
        figli a casa, evitando loro l’umiliante  e distruttiva pratica
        quizzarola. Perchè "i
        quiz standardizzati avviliscono il ruolo dei docenti e della
        didattica, abbassando gravemente la qualità della scuola", come
        sostiene l'Appello (vedi www.cobas-scuola.it)
        che ha raccolto molte migliaia di firme di docenti di scuola e
        Università, uomini e donne della cultura e delle arti, tra i/le
        quali Pietro Barcellona, Cesare Bermani, Marina Boscaino, Maria
        Grazia Campari, Luciano Canfora, Donatella Della Porta, Giorgio
        Israel, Romano Luperini, Moni Ovadia, Riccardo Petrella,
        Salvatore Settis e Guido Visconti: Appello che invita a lottare
        contro i test Invalsi perché annullano "le soggettività
        coinvolte nell’atto pedagogico”, e perché "l'impostazione
        standardizzata è assolutamente inadeguata a rilevare il grado di
        preparazione di uno studente e di un docente, né tanto meno
        l'efficacia di una scuola". Insomma, come ha affermato
        seccamente Luciano Canfora: “Le prove Invalsi sono una
        mostruosità che può servire a premiare chi è dotato di buona
        memoria, non chi ha spirito critico. E’ il trionfo postumo di
        Mike Bongiorno in nome del cretinismo universale. La cosa
        migliore sarebbe eliminare l’Invalsi e tutta la quizzologia di
        cui siamo circondati”.
 
    Durante lo sciopero si sono
        svolte iniziative in molte città italiane. In particolare a
        Roma, davanti al Miur, malgrado la pioggia battente, docenti,
        Ata, alunni e genitori hanno protestato contro i quiz e il
        Sistema di (s)valutazione delle scuole ma anche contro il furto
        di salario perpetrato ai danni dei lavoratori/trici con il
        blocco dei contratti e degli scatti di anzianità, e hanno
        chiesto l’annullamento della deportazione dei docenti "inidonei"
        e dell'espulsione degli Ata precari; l'assunzione  dei precari
        su tutti i posti disponibili; la restituzione nella scuola del
        diritto di assemblea e di contrattazione per tutti/e. Non abbiamo potuto sapere su
        questi temi la posizione della neo-ministra Carrozza che
        dovrebbe trovarsi in difficoltà nel conciliare la sua notevole
        preparazione scientifica con
        demenziali indovinelli su cui si intende edificare il Sistema di
        (s)valutazione di una scuola immiserita materialmente e
        culturalmente. La ministra per precedenti impegni era a Napoli,
        dove ha dichiarato la sua disponibilità a discutere con docenti,
        Ata e studenti su come difendere e migliorare la scuola
        pubblica. Ci auguriamo dunque di poterla incontrare per avviare
        tale discussione il 16 maggio, giorno in cui, durante lo
        sciopero delle superiori, effettueremo una nuova manifestazione
        al Miur. Ricordiamo infine che, prima del 16, i Cobas hanno
        anche convocato il 14 lo sciopero del personale delle scuole
        medie.
Powered by Blogger.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
