RAZZA PRECARIA
ASSEMBLEA
PUBBLICA SU LAVORO MIGRANTE E PRECARIO
Venerdì 4 marzo alle ore 17:00 la
Confederazione Cobas ed il centro sociale G. Cimarelli organizzano, con la
partecipazione della Consulta dei Migranti di Terni, presso il Csa Germinal
Cimarelli di Terni in via del Lanificio 19, un’assemblea pubblica, indetta sul tema del lavoro migrante e precario cui
sono invitati migranti, precari e studenti.
Collegandosi alle lotte della
giornata di mobilitazione europea del prossimo 1 marzo su salario minimo, reddito
di base e permesso di soggiorno incondizionato, riportato drammaticamente all’apice
del dibattito politico e sindacale del nostro territorio anche dalla recente
iniziativa, promossa dall’Arci Solidarietà di Terni, denominata, in modo quanto
mai infelice, “Oro nero”. Un progetto realizzato in collaborazione con il
Comune di Terni che, nel peggior stile Expo 2015, ha visto recentemente
coinvolti in forma di “prestazione
lavorativa gratuita” numerosi migranti richiedenti asilo nella raccolta
delle olive in un terreno di proprietà comunale, un progetto del tutto privo di
qualsivoglia prerequisito formativo, che si è tentato addirittura di far
passare sulla stampa come “esempio da
seguire” in materia di politiche per l’integrazione!
La realtà dei fatti, a giudicare
dal disappunto dei numerosi migranti, “lavoratori
involontari” che vi sono rimasti imbrigliati, è ben altra: il lavoro si paga, i diritti non hanno
frontiere.
Denunciamo il carattere del tutto contraddittorio e inaccettabile
di questo sottogenere di politiche dell’accoglienza, figlie dello spirito più
nefasto del “Jobs act” e lesive sia dei diritti che della stessa dignità dei
lavoratori, sostenute e finanziate dall’attuale Amministrazione Comunale.
Politiche che, nel mentre vengono spacciate come finalizzate alla promozione di
una non meglio precisata “cittadinanza
attiva” dei migranti e richiedenti asilo, non fanno che portare ulteriore
alimento all’attuale tendenza alla “deregolamentazione del lavoro” e alla “servilizzazione dell’attività” che da
lungo tempo investe, non soltanto il lavoro migrante, ma l’intero bacino del
lavoro, del volontariato e della formazione, costituendo l’indistinto
territorio esistenziale di una medesima e sempre più numerosa “razza precaria”. Una “razza” – detto
qui al netto di ogni tentazione essenzialista – per l’appunto composta da migranti e richiedenti asilo,
ma anche da lavoratori delle cooperative sociali, volontari delle associazioni
di promozione sociale, lavoratori autonomi di seconda e terza generazione;
da tutto un vasto spettro di nuovi lavoratori
al nero fatti strumentalmente emergere dal “sommerso” attraverso il ricorso
alla copertura fittizia offerta dai “voucher Inps”; da studenti a cui, in nome delle false promesse della “formazione
permanente”, è stata imposto dalla nefasta riforma della malascuola del governo
Renzi e di Confindustria, la frequenza
coatta dell’alternanza scuola/lavoro; da esodati, disoccupati e inoccupati privati del riconoscimento di forme
alternative di reddito e sulla cui comunità di destino comincia, a quanto
pare, ad aleggiare anche il sinistro spettro del neocaporalato. È a tutto questo composito bacino sociale, a cominciare proprio dai migranti,
dagli studenti e dai precari a vario titolo coinvolti nei meccanismi di
sfruttamento ormai palesi cui soggiacciono le attuali politiche per “l’integrazione”
del Comune di Terni, che facciamo appello:
- per
dare avvio alla costituzione di un osservatorio sulla condizione dei richiedenti asilo e di uno
sportello di consulenza legale che possano realmente coinvolgere in
modo attivo gli stessi migranti e
- per lanciare, poi, un più vasto
lavoro di inchiesta e intervento sulle attuali condizioni materiali di
esistenza di quella che, in modo neppure troppo metaforico, abbiamo
indicato con il nome comune di razza precaria.