“La  valle è nelle nostre mani” 
  Anche questa giornata  dell’8 dicembre passerà nella memoria leggendaria della Val di Susa, nel ricordo  del dicembre di riconquista di Venaus 2005. Due  cortei, partiti da Giaglione e Chiomonte, inerpicatisi attraverso il bosco della  Ramats e poi scesi sul torrente della Clarea, accerchiano il cantiere e tagliano pezzi della recinzione  in fil di ferro. Un altro corteo di altri mille valligiani  parte da Susa e in protesta contro la Sitaf  blocca l'autostrada in entrambe le  direzioni, mentre da un palco barricadero si canta “bella ciao” e si  distribuisce minestra calda.  
Da che parte è la  violenza ?!! Intossicazione di  gas chimici proibiti, il fumo era tale che neppure gli alberi erano visibili.  Centinaia di candelotti lanciati a altezza d’uomo: un ragazzo ferito gravemente  alla testa, è stato portato via su una barella improvvisata fino all’arrivo  dell’autombulanza che i poliziotti hanno tentato di impedire; un altro ferito  all’occhio  e uno alla mano. I  lacrimogeni hanno provocato incendi nei boschi che i valligiani si sono buttati  subito a spegnere. Ed ancora rischi seri di polmonite a causa degli abiti  ghiacciati dagli idranti. Da parte dei valligiani solo scudi  di plastica, per difendersi dagli idranti e caschi per proteggere la testa dai  candelotti e da sassi lanciati dagli stessi poliziotti. La violenza vera è la devastazione che le  istituzioni e i loro complici stanno perpetrando sulla Valle, sulla sua economia  e sulla salute della popolazione. 
ED ORA, A FRONTE DELLA  “ MANOVRA “ GOVERNATIVA
 LA LOTTA DELLA VALLE  ASSUME  UN   VALORE   GENERALE
La resistenza della Val  Susa contro lo spreco di miliardi pubblici della Tav si identifica ora con la  lotta a quella macelleria  sociale e rapina economica  che fa pagare la crisi, provocata  dall’Europa dei banchieri e delle speculazioni  padronali, alle famiglie italiane già  classificate dagli indici europei sulla “soglia della povertà “, ai giovani  precari, ai disoccupati, ai ceti medi. 
La denuncia della Val di Susa del  comitato trasversale degli affari, potentati economici e  partitici in odore di mafia, diventa il simbolo della protesta  contro la corruzione dell’amministrazione pubblica
La rivolta della Val di  Susa contro gli invasori che hanno militarizzato il territorio  con un feroce e  assurdo spreco di denaro pubblico è la stessa contro  l’assurdità morale ed economica delle spese militari che aggrediscono  intere  popolazioni per rapinare le  loro risorse.
Powered by Blogger.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
