PRESIDIO AL CARCERE DI TERNI 30 MARZO ORE15

venerdì 29 marzo 2013

NON PARLARMI DEI TUOI PALAZZI, PARLAMI DELLE TUE PRIGIONI…

CSA G. Cimarelli aderisce al presidio davanti al carcere di Terni il 30 marzo, dalle ore 15.
Voltaire giudicava il grado di civiltà di una società dalle condizioni delle sue carceri, non da quello dei suoi monumenti. L’Italia da questo punto di vista è un paese scandalosamente incivile.
Il carcere rappresenta, sin dalle sue origini, una sorta di laboratorio del confinamento delle alterità al sistema economico capitalistico. Se nell’’800 fu uno strumento essenziale del disciplinamento al lavoro e al controllo delle masse proletarie, nel ‘900 l’universo concentrazionario si è allargato e diffuso, con l’obiettivo di eliminare, rinchiudere, sorvegliare e punire chiunque osasse ribellarsi al sistema dominante. Nel nostro paese sono stati incarcerati in massa gli antifascisti durante il ventennio e successivamente quella generazione che negli anni ‘70 si è ribellata all’oppressione economica e politica, alla strategia della tensione e alle stragi di Stato. Dopo la fase delle rivolte carcerarie l’istituzione totale si è trasformata, individualizzando le pene per tentare di dividere il fronte delle carceri e ottenere la frammentazione della solidarietà tra i detenuti rompendo i legami tra il carcere e lotte sociali. Legislazioni premiali, pentitismo, giustizialismo, torture nelle carceri hanno caratterizzato gli anni successivi mentre dagli anni ’90 il carcere si è trasformato in un enorme contenitore del disagio sociale e dell’enorme flusso migratorio, iniziando il nuovo millennio con le torture a Bolzaneto durante il G8 di Genova.
Una delle peggiori legislazioni esistenti ha portato a considerare reato penale quello dell’immigrazione “clandestina” o ha criminalizzato l’uso individuale di sostanze psicotrope ed ha riempito le nostre “patrie galere” di decine di migliaia di “dannati della terra”, in una sorta di aggiornamento della funzione contenitiva delle istituzioni totali. Le tipologie carcerarie si sono ulteriormente arricchite dei CIE (ufficialmente Centri di Identificazione ed Espulsione, di fatto campi di concentramento per migranti con sospensione di qualsiasi diritto). Per finire è notizia di questi giorni che la chiusura di quei lager che prendono nome di OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), prevista per il prossimo mese di Aprile è stata rinviata di un altro anno, sino a Marzo 2014.
Per questa lunga storia siamo contro le istituzioni carcerarie che, tra l’altro, la nostra costituzione non prevede con finalità punitive, ma di reinserimento nel contesto sociale.
Proprio per questo pensiamo che l’allontanamento dei carceri dai centri cittadini apra ai rischi di cancellare queste istituzioni carcerarie dalla cattiva coscienza di chi preferisce non vedere.
Il numero dei detenuti nel carcere di Terni (456 posti e 356 detenuti) è fuori dalla media del sovraffollamento solo per l’apertura di un nuovo padiglione costruito in base alle logiche premiali, anche se, fuori dalle media, le condizioni delle singole celle sono molto simili alla vergogna nazionale. Questo non ha evitato un suicidio il 24 gennaio, né le denunce di alcuni detenuti sulle condizioni all’interno della struttura. Essere presenti davanti al carcere di Terni il 30 marzo è fondamentale per portare solidarietà, voci e musica ai detenuti, in condizioni inumane, in queste istituzioni totali.
Il presidio è stato regolarmente segnalato alle autorità competenti e riterremo un attacco a un diritto costituzionale qualsiasi limitazione al diritto di manifestazione che venisse dalla Questura. Per questo il 30 marzo saremo davanti al carcere di Terni ed invitiamo tutti/e a portare la loro voce alla popolazione detenuta.

CSA G. Cimarelli

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