L’Assemblea Nazionale dei COBAS-Comitati di Base della Scuola, riunitasi a Firenze il 12 e 13 dicembre 2015, esprime la piena solidarietà agli studenti fiorentini del Liceo Artistico di Porta Romana, colpiti da provvedimenti disciplinari in seguito all’occupazione del proprio Istituto dal 10 al 19 novembre scorso, attuata per protestare contro la legge 107 e le politiche governative di smantellamento, privatizzazione e aziendalizzazione del sistema dell’istruzione pubblica.
Durante questo periodo gli studenti hanno provveduto a realizzare lavori di pulizia, manutenzione e imbiancatura delle aule come risposta allo stato di degrado della scuola.
Gli studenti volevano anche denunciare l’attuale modalità di utilizzo della Gipsoteca dell’Istituto, normalmente preclusa all’attività didattica ma affittata a privati, che addirittura la usano come discoteca con impianti musicali ad alto volume.
Al termine dell’occupazione, sui 300 studenti che vi hanno partecipato attivamente e che si sono “autodenunciati” dichiarando i propri nominativi, la dirigenza scolastica ha individuato come responsabili dei fatti 35 ragazze e ragazzi, nei confronti dei quali sono state applicate sospensioni dai 7 ai 20 giorni con l’accusa di “interruzione di pubblico servizio”.
La distinzione selettiva dei “punibili”, la rilevanza delle punizioni inflitte e la stessa procedura per attribuire i provvedimenti disciplinari, adottati dalla dirigente scolastica e dai consigli di classe in palese violazione sia dello Statuto degli studenti e delle studentesse sia del Regolamento di Istituto, sono tutti elementi che rivelano il chiaro intento repressivo e intimidatorio nei confronti della protesta studentesca. Infatti:
non sono stati convocati i rappresentanti di genitori e studenti per le valutazioni del caso;
le sospensioni superiori ai 15 giorni sono state inflitte prima della riunione del Consiglio di
Istituto;
la scelta della sospensione dalle lezioni, quale provvedimento disciplinare invece dei “lavori
socialmente utili con obbligo di frequenza”, caratterizza la sanzione da un punto di vista
prettamente punitivo rispetto a soluzioni di tipo “educativo” non escludenti dalla didattica;
l’atteggiamento intimidatorio e repressivo si evidenzia anche nelle convocazioni di studenti
della scuola per interrogatori da parte dei carabinieri.
Firenze, 13 dicembre 2015
l’Assemblea Nazionale COBAS-Comitati di Base della Scuola