Il ministro Profumo due giorni fa, nel corso di un convegno si è spinto a prevedere che potrebbero esserci 10 mila nuove assunzioni di docenti precari per il prossimo anno scolastico.
Poche ore prima, la circolare ministeriale sugli organici era uscita con la confortante notizia che, a invarianza di organico, per l’anno prossimo non vi sarebbero state complessivamente nuove riduzioni di posti di docente.
Quasi nello stesso momento al Miur facevano la conta provvisoria delle domande di pensionamento dei docenti arrivate on line entro il 30 marzo: 21.100 circa.
Se a quei 21 mila e passa posti che si libereranno dal 1° settembre 2012 per pensionamento se ne aggiungono altri 12 mila e più già vacanti dall’anno scorso, si arriva a un totale di oltre 33 mila posti vacanti e disponibili per l’anno prossimo.
È vero che ne sono stati accantonati 1.500 per fronteggiare gli ultimi colpi di coda delle sentenze del pettine e che in alcune province vi sono docenti in soprannumero (7-8mila), ma ne potrebbero restare pur sempre almeno 23-25 mila disponibili, il doppio e più di quei 10 mila circa di cui ha parlato Profumo.
Forse i nostri conti non tornano oppure non tornano quelli del ministro.
Meglio parlare chiaro per non illudere nessuno: i posti vacanti ci sarebbero, ma i conti alla fine, ancora una volta, non li farà il Miur ma il Mef.
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