Come
prima cosa occorre ricordare quando le prove dell'Invalsi, nell'anno
scolastico 2012/13, avranno luogo:
07.05.2013:
Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per
le classi II e V primaria; 10.05.2013:
Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario
studente per la classe V primaria; 14.05.2013:
Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le
classi I della scuola secondaria di primo grado; 16.05.2013:
Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le
classi II della scuola secondaria di secondo grado.
In
caso di posticipo che è da ritenersi
accordato solo dopo la ricezione di autorizzazione scritta
dell'INVALSI, richiesta di posticipo che dovrà essere comunicata
entro e non oltre il 14/12/2012, le
prove si svolgeranno: 14.05.2013:
Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per
le classi II e V primaria; 16.05.2013:
Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario
studente per la classe V primaria; 17.05.2013:
Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le
classi I della scuola secondaria di primo grado; 21.05.2013:
Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le
classi II della scuola secondaria di secondo grado.
Tanto
detto, con la direttiva 85 del 12 ottobre
2012, emanata ai sensi dell’art. 2, comma
3, del d.lvo 19/11/2004, n. 286, si definiscono, per gli anni
scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015, le priorità strategiche
della valutazione del Sistema educativo d’istruzione.
Una
direttiva che può essere spiegata in cinque punti.
Il
punto primo è dedicato alle
Rilevazioni nazionali e internazionali sugli apprendimenti degli
studenti . Si
sottolinea che nel
corso del triennio scolastico 2012/13 – 2014/15 le rilevazioni
nazionali degli apprendimenti, a carattere censuario, riguarderanno
anche le classi quinte della scuola secondaria di II grado,
prevedendo lo svolgimento di prove distinte per i diversi percorsi
del secondo ciclo di istruzione.
Ma
si evidenzia che, in corso d'opera si valuterà l’opportunità di
mantenere o meno la rilevazione degli apprendimenti nella prima
classe della scuola secondaria di primo grado a partire dal
successivo triennio. Le
materie di riferimento rimangono l’italiano e la matematica che
verranno valutate in coerenza con gli obiettivi di apprendimento
definiti dalle Indicazioni nazionali, anche se a dire il vero emerge
la possibilità di estendere le
prove dell'Invalsi ad altre materie.
Infatti, all'interno della direttiva 85, si specifica che nel corso
del triennio scolastico la rilevazione esterna degli apprendimenti
potrà riguardare anche le
scienze e l’inglese
con riferimento ad un campione di scuole.
Ad
oggi non si conoscono i criteri di scelta delle scuole campione a cui
potranno essere estese le prove dell'Invalsi ad altre materie,
l'individuazione sarà probabilmente rimessa anche alla disponibilità
delle stesse a partecipare a tale estensione, dunque i collegi
docenti sono legittimati a pronunciarsi sulle modalità di
partecipazione campionaria o meno essendo questione di natura anche
organizzativa che andrà ancora una volta ad interrompere il normale
corso dell'attività didattica.
La
rilevazione degli apprendimenti nelle seconde classi del secondo
ciclo riguarderà anche gli studenti che frequentano i percorsi di
qualifica professionale nell’assolvimento del diritto dovere
all’istruzione e alla formazione entro il 18esimo anno di età
funzionanti presso gli istituti professionali statali, in regime di
sussidiarietà, o nelle strutture formative accreditate dalle
Regioni.
Per
realizzare tale fattispecie l'Invalsi dovrà definire un piano di
lavoro d’intesa con la competente Commissione della Conferenza
delle Regioni.
Dunque
fino a quando il piano di lavoro d'intesa non troverà luogo, la
rilevazione degli apprendimenti nei percorsi di qualifica
professionale, non potrà certamente avere luogo .
Si
specifica che la restituzione
dei risultati delle rilevazioni degli apprendimenti
alle singole scuole sarà oggetto di particolare attenzione da parte
dell’INVALSI, in modo che i risultati stessi possano costituire per
le istituzioni scolastiche una base per l’avvio dei processi di
autovalutazione.
Anche
su questo punto occorre rimarcare che non emerge nulla di
obbligatorio, saranno i collegi docenti a dover decidere se
utilizzare le prove come parametro di valutazione o meno anche per il
processo di autovalutazione che verrà poiché a tal proposito nella
stessa direttiva 85 si rileva che nel corso del triennio scolastico e
prioritariamente nell’ambito del progetto VALES, l’INVALSI
elaborerà i protocolli di valutazione delle scuole. Essi,
opportunamente validati, potranno essere successivamente utilizzati
per la valutazione esterna della generalità delle istituzioni
scolastiche secondo quanto previsto dall’emanando regolamento sul
Servizio nazionale di valutazione.
Dunque
potranno essere utilizzati e non dovranno essere utilizzati.
Infine
si specifica che emergerà un consolidamento dei rapporti
internazionali in termini di indagini con l' OCSE-PISA, IEA-TIMSS,
IEA-PIRLS e TALIS.
In
particolare verrà operato un sempre più stretto collegamento tra
gli esiti delle indagini internazionali e i risultati delle
rilevazioni nazionali, soprattutto per fornire un ampio quadro di
sistema sullo stato degli apprendimenti nel nostro Paese.
Al
punto secondo si affronta la questione dell' Esame di Stato
conclusivo dei corsi di istruzione secondaria di II grado A
tal proposito si deve sottolineare che l' Istituto predisporrà
appositi quadri di riferimento per la valutazione degli elaborati
della prima prova scritta e della seconda prova scritta di
matematica presso i licei scientifici. Tali quadri potranno
essere utilizzati dalle Commissioni di esame al fine di garantire
maggiore omogeneità dei criteri di valutazione e comparabilità
degli esiti delle valutazioni stesse.
Dunque
l'Invalsi adotta, per l'esame di stato, una linea morbida, ma per
quanto morbida sia, di fatto debutta nell'esame. Sì, è vero che per
questo anno scolastico nell'esame di stato le prove non vi saranno,
ma ci saranno formalmente entro il 2015, come affermato al punto
primo della direttiva, ed è previsto un condizionamento
discrezionale e potenziale per la valutazione delle prove di
matematica dei licei scientifici già da questo anno scolastico.
E
su tale punto è bene ribadire che i quadri di riferimento per la
valutazione degli elaborati della prima prova scritta e della
seconda prova scritta di matematica presso i licei scientifici non
sono obbligatori per le Commissioni , poiché è la stessa
direttiva che rimette la possibilità di ricorrere a detti parametri
alla discrezione delle stesse.
Al
terzo punto emerge la questione dell' Autovalutazione
e valutazione delle scuole
Ad
integrazione di quanto ho enunciato al punto primo , nella direttiva
85 emerge che nel corso del triennio scolastico 2012/13 – 2014/15
l’INVALSI presterà supporto ai processi di autovalutazione delle
scuole attraverso l'intreccio dei dati che emergeranno dal progetto
“scuola in chiaro” e dalle rilevazioni sugli apprendimenti degli
studenti, nonché degli ulteriori elementi significativi integrati
dalle scuole stesse.
Il
supporto dell’INVALSI sarà garantito prioritariamente nell’ambito
del progetto VALES, nell'attesa della definizione del quadro di
riferimento per l’elaborazione dei rapporti di autovalutazione da
parte delle scuole.
Per
garantire il pieno regime del processo di autovalutazione delle
scuole si avvieranno piani di formazione degli ispettori e degli
esperti che dovranno costituire i team di valutazione delle scuole.
Il
quarto punto riguarda la Valutazione della dirigenza scolastica Si
specifica che nel corso del triennio scolastico e prioritariamente
nell’ambito del progetto VALES, l’Invalsi definirà gli
indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici che hanno
aderito al progetto stesso che potranno essere successivamente
impiegati per la valutazione di tutti i dirigenti scolastici.
Una
particolare attenzione è rivolta ai DS neoassunti.
L'Invalsi
dedicherà ai nuovi DS azioni di formazione riguardanti i processi
di autovalutazione e valutazione delle scuole ai sensi dell’art. 17
del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213.
La
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per
l’Autonomia Scolastica ha
già emanato una nota ove comunica la imminente realizzazione di
appositi incontri seminariali regionali, in accordo con gli Uffici
scolastici regionali, che a loro volta proseguiranno le capillari
attività di formazione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti
sulle tematiche della valutazione degli apprendimenti degli studenti
e del sistema scolastico.
Quinto
punto Valutazione di sistema L'Istituto
predisporrà, al termine del triennio scolastico, un rapporto sul
sistema scolastico italiano e terrà conto non solo dei livelli degli
apprendimenti evidenziati dalle rilevazioni nazionali e dalle
indagini internazionali, ma anche degli altri indicatori delle
performance delle scuole in relazione ai diversi contesti
territoriali.
Lo
scopo del rapporto?
Consentire
di individuare le aree critiche del sistema educativo del nostro
Paese sulla base di espliciti indicatori di efficienza e di efficacia. Il
tasto dolente è rimarrà sempre lo stesso, quanto sono oggettivi i
criteri di definizione degli indicatori di efficienza ed efficacia?
Quali interventi sono stati realizzati dopo i risultati dell'Invalsi
nel corso di questo tempo, per venire incontro alle Scuole che vivono
difficoltà sociali ed economiche di varia natura ?
Quanto
possono essere valide, sia metodicamente che sostanzialmente, delle
prove omologate e standardizzate che non tengono conto delle
difformità sociali, territoriali, reali e non astratte, della nostra
società?
Per
non parlare del problema, che sembra persistere, della questione
discriminazione sociale che vivranno gli studenti con difficoltà di
apprendimento o con handicap.
La
valutazione del sistema ha il solo scopo di imprigionare le persone
nell'acriticità del pensiero, nello spirito della concorrenza, del
profitto e nella frammentazione egoistica della società.
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