Roberto Ricci ha presentato a Roma, presso la libreria Assaggi, il progetto Invalsi, di cui è responsabile nazionale. Lo abbiamo accolto come meritava, con una contestazione civile ma eclatante
Dopo il maldestro tentativo del finto ‘ governo tecnico’ di Monti di far entrare i Quiz Invalsi nella didattica, definendoli nel decreto sulla Semplificazione, “ attività ordinaria”, studenti e Cobas hanno infatti deciso di stipulare un’alleanza per fermare il distruttivo modello di valutazione, che impoverisce la didattica e non riqualifica la scuola.
Come insegnanti dei Cobas e studenti di Alternativa Ribelle (Giovani Comunisti e Fgci) abbiamo affollato una sala altrimenti vuota, mettendo Ricci di fronte alle sue responsabilità e ribattendo punto su punto alle favole che ci ha raccontato. Nel fuoco di fila di una contestazione che ha messo in discussione i metodi statistici applicati alla didattica, il concetto di misurazione, la valutazione delle competenze, la semplificazione, l’impoverimento e la banalizzazione del processo formativo, abbiamo chiarito che ci sarà una battaglia a tutto campo che sarà portata nei collegi e nelle classi, ma anche fuori dalle scuole. Da statistico qual è dovrebbe fare due calcoli: la stragrande maggioranza di quella sala era contro i Quiz Invalsi. La stragrande maggioranza degli studenti e degli insegnanti di questo Paese è contro l’ Invalsi.Lo dimostreremo nelle prossime settimane: con la contestazione di ieri è partita la nostra campagna di mobilitazione nazionale e il nostro obiettivo è fare franare il sistema boicottando le giornate di somministrazione dei test tra l’8 e l’11 maggio prossimi.
Come studenti e docenti abbiamo sottolineato quali sono le vere cause che determinano le attuali ‘sofferenze delle scuole’ ( tagli del personale e dei finanziamenti alla scuola pubblica statale, aumento degli alunni per classe, eliminazione del tempo pieno e prolungato, diminuzione del sostegno agli alunni diversamente abili ).
Il progetto Invalsi è uno dei tasselli decisivi della costruzione di un modello aziendale di istruzione che premia i benestanti e la formazione di élite. Un modello di cultura impoverita, banalizzata, volgarizzata, funzionale al progetto di costruire in provetta un popolo di ignoranti (e per questo motivo più facilmente governabili). Noi abbiamo un’altra idea di istruzione: pubblica, gratuita, di massa, di qualità. Lotteremo scuola per scuola per ottenerla.
Alternativa Ribelle ( giovani Comunisti- Fgci) - Cobas-Scuola
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