UOVA E CARTA IGIENICA CONTRO IL
JOBS ACT ED IL
GOVERNO RENZI
Alcune
centinaia di precari, studenti, disoccupati e lavoratori hanno partecipato
stamattina al corteo promosso in occasione dello sciopero sociale europeo
indetto dal sindacalismo di base e dall’autorganizzazione contro il Jobs act e
le politiche economiche e sociali del governo Renzi e dell’U.E.
La
fase centrale della protesta si è avuta davanti al centro per l’impiego dove
sono state lanciate uova e carta igienica contro la riforma del lavoro ( il cosiddetto
Jobs act) ed il governo Renzi.
Successivamente
una folta delegazione è stata ricevuta dal Prefetto per esporre le ragioni
della protesta in un incontro che è durato oltre un’ora.
La
manifestazione era iniziata davanti ai cancelli dell’AST-Thyssenkrupp, la
fabbrica presidiata dai lavoratori in sciopero da ormai 23 giorni contro i centinaia
di licenziamenti annunciati dalla multinazionale dell’acciaio.
Si
sono alternati all’assemblea interventi che hanno ribadito la necessità di collegamento delle lotte tra i lavoratori
della fabbrica e le nuove figure del lavoro precario e precarizzato. Negli interventi è stato contestato l’attacco
padronale e governativo ai salari, ai diritti dei lavoratori (con la
cancellazione dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori) ai beni comuni come scuola,
sanità trasporti, acqua ed ambiente, la contrarietà alla riforma Fornero ma
soprattutto alla legge finanziaria e alla riforma del lavoro, il cosiddetto
Jobs act che precarizzerà in maniera definitiva, oltre alle condizioni lavorative,
anche il futuro e la vita dei giovani e dei disoccupati. Inoltre sono state espresse preoccupazioni per le derive
neofasciste e razziste che tentano di innescare una guerra tra i poveri contro
i migranti, fomentando razzismo e xenofobia e spostando su di loro la responsabilità
della crisi che è dei padroni, delle banche, delle politiche neoliberiste di
governo e UE.
Dopo
l’assemblea il corteo, composto da qualche centinaio di persone si ha sostato
davanti alla lapide dell’operaio Luigi Trastulli, ucciso il 17 marzo 1949
durante una manifestazione contro l’entrata dell’Italia nella NATO per poi
fermarsi davanti al presidio operaio davanti alla ILSERV, con ancora evidenti
tracce della rabbia operaia, che ha incendiato il portone e occupato gli uffici
della multinazionale che gestisce la logistica all’interno dell’acciaieria e che
ha messo in cassa integrazione oltre 300 operai. E’ stata portata solidarietà
ai due operai licenziati per aver contestato, nella sede di Confindustria, l’AD
dell’azienda, garantendo loro anche la tutela legale.
Successivamente
il corteo è arrivato alla stazione ferroviaria per poi fermarsi in presidio davanti al centro per l’impiego, dove con uova
e carta igienica si è contestato il Jobs act e la legge finanziaria.
Infine
il corteo si è spostato sotto la Prefettura, dove c’è stato l’incontro col
Prefetto per presentare al Governo le ragioni della protesta.
IL COORDINAMENTO PER LO
SCIOPERO SOCIALE DEL 14 NOVEMBRE
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